Firenze: corteo contro il vertice NATO

I nodi locali della campagna Noi Restiamo partecipano oggi alla mobilitazione contro il vertice che la NATO terrà a Firenze fino a domani, a segnare la conclusione dell’enorme dispiegamento di forze messo in campo nelle scorse settimane per l’operazione Trident Juncture: la più grande esercitazione mai vista in seno all’Alleanza Atlantica, per rendere operativi decine di migliaia di militari negli scenari di guerra reali che stanno costituendo una cintura di fuoco intorno all’Unione Europea. In particolare, si vede l’attenzione a cui sono chiamate le forze armate dei paesi del Mediterraneo, i dirimpettai delle aree che il neocolonialismo occidentale sta destabilizzando da 25 anni. Negli scorsi mesi ci siamo opposti al costo dell’imperialismo pagato da popoli a noi vicini, tramite la liberazione di una zona militare dismessa a Bologna, la partecipazione continua alle chiamate del Presidio Permanente di Ventimiglia, la raccolta viveri per le popolazioni del Donbass, e abbiamo rilanciato momenti di analisi e discussione pubblici in seguito alle ricadute che tutto questo sta avendo anche dentro i confini delle potenze impegnate a portare la guerra per perpetrare le proprie politiche geostrategiche, come dimostrano gli attentati di Ankara e Parigi, solo per citare alcuni degli ultimi tragici episodi. Ora però è il momento di cogliere la scintilla di opposizione al militarismo e alla politica di potenza che si è accesa lungo tutto lo stivale, in diffusi e significativi episodi di contestazione e opposizione, e iniziare a costruire un fronte vasto che si opponga alle conseguenze delle scelte prese dalla classe dirigente del nostro continente conseguentemente all’ideologia classista, securitaria e liberticida da essa rappresentata.

Per questo ci compiacciamo della buona riuscita dell’appuntamento nazionale di Eurostop tenutosi sabato a Roma, contro Euro, UE e NATO, per questo oggi siamo a Firenze. Per questo proseguiremo su questa che ci sembra l’unica strada oggi possibile per i giovani, i precari, il mondo del lavoro e del non lavoro, per riprendere in mano le nostre vite e il futuro negatoci.

 

Riportiamo qui di seguito due comunicati di avvicinamento alla data di oggi, due piattaforme in cui ci riconosciamo pienamente
BASTA GUERRE, BASTA MORTI.
LE VOSTRE GUERRE NON LE VOGLIAMO

Quanto successo in Francia, dove una serie di attentati ha mietuto oltre 100 vittime, è di una gravità estrema; dopo lo sconcerto e la condanna di quanto accade occorre però ricordare che la strage di Parigi arriva dopo una serie di altre stragi in paesi che sentiamo lontani dall’Europa, ma che invece ne sono alle porte, sono dentro il Mediterraneo: pensiamo agli ultimi attacchi suicidi in Iraq, in Libano, in Turchia contro gli oppositori, in Afghanistan, in Yemen, l’abbattimento di un aereo russo, tutte estensioni terribili della guerra che insanguina la Siria e il Medio Oriente da quattro anni.
Quello che sta accadendo a Parigi – e che potrebbe accadere anche in altri paesi – indigna particolarmente i media perché risulta colpito un paese europeo, mentre dimentichiamo le responsabilità degli stessi paesi occidentali che hanno coccolato, finanziato, addestrato, armato quei ragni velenosi che oggi mordono cittadini inermi.
È bene ricordare proprio in questo drammatico momento che il terrorismo dell’ISIS non nasce dal nulla, ma gli USA e UE stessi ed i loro alleati sono i promotori dell’ISIS e della guerra che sta insanguinando il Medio Oriente: paesi come l’Arabia Saudita, vari Emirati del Golfo Persico, la stessa Turchia, protagonista di bombardamenti efferati contro la guerriglia curda, i cui miliziani hanno combattuto tra i primi e stanno resistendo tutt’ora strenuamente all’avanzata del mostro reazionario dell’Isis, hanno responsabilità enormi, ma addirittura il nostro Presidente del Consiglio Matteo Renzi è stato recentemente ad omaggiarli, abbagliato solo dalle riserve finanziarie di quelle bellicose petromonarchie. Queste sono guerre create, volute e portate avanti dai nostri stessi governanti, ma i morti sono i nostri, persone comuni, ragazzi, lavoratori fuori per il venerdì sera. Non sono le nostre guerre e noi non vogliamo esserne arruolati, rifiutiamo da subito la logica del combattere tutti insieme questi nemici, ieri Al Qaeda, oggi ISIS, domani chissà. Rifiutiamo che le nostre città siano teatro di guerra. Non accettiamo che venga fatto un accostamento strumentale fra terroristi e profughi, le prime vittime di queste guerre.
E allora è ancora più importante oggi dire che Firenze non può ospitare il vertice NATO del 25/26 novembre, un vero e proprio vertice di GUERRA, con la nostra città militarizzata, praticamente al fronte.
Il dolore per le tante vittime è difficile da placare, ma solo l’abbandono di folli politiche di guerra può dare una giustizia a queste morti.

NO alla guerra, basta morti

Rifiutiamo il vertice NATO a Firenze

25 novembre ore 17.30 MANIFESTAZIONE a Firenze Piazza Unità d’Italia

Assemblea Fiorentina contro il vertice NATO di Firenze

 

 

 

BASTA GUERRE, BASTA SACRIFICI

BASTA NATO, BASTA UNIONE EUROPEA

La guerra con i suoi scenari e le sue ricadute è stata riportata, se ve ne fosse stato bisogno, prepotentemente all’attenzione di tutti dopo gli attentati di Parigi. Quest’ultima strage non fa che seguirne, purtroppo, altre decine, a Beirut, ad Ankara, a Suruc, nei cieli egiziani, in Siria, In Iraq o in Afghanistan, che fanno meno notizia ma che rappresentano parte della guerra generale e delle competizioni in corso. Guerre e competizione di cui i nostri governi sono i principali responsabili ed interpreti.
In questa situazione il vertice NATO di Firenze del 25/26 novembre, aperto ai paesi del mediterraneo e del Medio Oriente, tutti a vario titolo coinvolti in questi scenari, rappresenta un vertice di guerra, dove pianificare ed organizzare gli interventi militari futuri.

Manifestando contro la guerra e contro la NATO è necessario evidenziare la funzione oggi della struttura dell’Unione Europea: l’Unione Europea, nella fase attuale di competizione e di guerra, serve la necessità della borghesia egemone europea di dotarsi di un polo imperialista autonomo, le cui leve di comando svolgono, attraverso l’attuazione e la collaborazione dei governi degli stati membri; l’Unione Europea è lo strumento delle classi dominanti e delle borghesie europee egemoni per la definizione delle politiche di guerra e repressione da una parte e tagli e sacrifici dall’altra. L’Unione Europea produce guerra, l’Unione Europea vuol dire tagli ai salari, tagli alle spese sociali, alla sanità all’istruzione, UE significa privatizzazioni dei servizi pubblici, UE significa sfruttamento e repressione. L’Unione Europea è quindi, nella sua natura storica, non riformabile, conformata sugli interessi strategici della classe dominante, punto nevralgico del sistema di comando del capitale, e la sua rottura diventa passaggio ineludibile per il proletariato europeo e mediterraneo.

Per tutto questo riteniamo importante manifestare il 25 novembre per il corteo convocato dall’assemblea contro la NATO di Firenze; per contestare il ruolo storico e presente che NATO, USA e Unione Europea svolgono nella determinazione di queste politiche di guerra. Per dire che rifiutiamo queste guerre, che oggi i morti, dalla Siria, alla Turchia, alla Francia, sono nostri morti.

Il 25 novembre rilanciamo l’appello a scendere in Piazza a Firenze contro il vertice NATO per dire forte
Basta Guerra – Basta Nato
Basta sacrifici – Basta UE

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