Homo homini lupus, come Parasite ci parla del monda in cui viviamo

Mercoledì 25 marzo inizierà la prima giornata del Decamerovid nella quale discuteremo del film “Parasite” diretto da Bong Joon-Ho. La pellicola sudcoreana vincitrice di quattro premi Oscar, tramite le vicende che vedono legate una famiglia molto ricca dell’alta società sudcoreana e una famiglia decisamente più in difficoltà, ci mostra alcune delle caratteristiche e delle tematiche più emergenti di una società basata su forti disuguaglianze economiche e sociali.

Protagonista della vicenda è infatti la famiglia Kim, composta da madre, padre e due figli, che vive in un piccolo seminterrato di un quartiere molto povero. Nessuno dei componenti del nucleo famigliare ha un lavoro fisso retribuito e tutti vivono una condizione di vita molto precaria: con i genitori che tirano avanti di lavoretti saltuari e i figli talentuosi che non potendo frequentare l’università sono costretti ad aiutare la famiglia, arrangiandosi come possono per arrivare alla fine del mese. Il tema della precarietà del lavoro si intreccia a quello della disparità sociale quando tramite l’aiuto di un personaggio secondario Ki-Woo, uno dei figli della famiglia Kim, riceve un buon lavoro come insegnante privato di inglese per la figlia di una ricca famiglia dell’alta borghesia coreana: i Park. Tramite una serie di escamotage e di bugie, Ki-Woo riuscira` a far licenziare i vari collaboratori domestici della famiglia Park per far assumere al loro posto tutti i suoi famigliari; tutto ciò mette in evidenza l’ottica di conservazione individuale (in questo caso famigliare) che spinge i protagonisti a dover concorrere e in alcuni casi anche a lottare per la sopravvivenza contro altre persone che vivono le stesse condizioni materiali, dimostrando eccellentemente le dinamiche di una guerra che mette povero contro povero in una società fortemente disuguale dominata da poche famiglie ricchissime.

In questo film pluripremiato che possiamo ormai definire un capolavoro cinematografico contemporaneo, Bong Joon-ho è` formidabile nel mostrarci questi contenuti attraverso una regia magistrale e una sceneggiatura avvincente che gli valgono due delle quattro statuette vinte agli Oscar, combinando perfettamente dialoghi significativi a scene molto intense, con una fotografia che ci mostra come il lato artistico non sia assolutamente secondario a quello dei contenuti.
Una pellicola di lampante attualità che vi lascerà col fiato sospeso.

Ne discuteremo insieme mercoledì 25 marzo dalle ore 21:00 su Discord, nella sezione “Diario dalla Zona Rossa”.