Homo homini lupus, come Parasite ci parla del monda in cui viviamo

Mercoledì 25 marzo inizierà la prima giornata del Decamerovid nella quale discuteremo del film “Parasite” diretto da Bong Joon-Ho. La pellicola sudcoreana vincitrice di quattro premi Oscar, tramite le vicende che vedono legate una famiglia molto ricca dell’alta società sudcoreana e una famiglia decisamente più in difficoltà, ci mostra alcune delle caratteristiche e delle tematiche più emergenti di una società

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Giovani a sud, recensione di Enrico Lobina

Il 18 novembre 2018 il collettivo bolognese Zente Arrubia, insieme a sarde e sardi emigrati in Italia, e qualcuno anche fuori Italia, ha organizzato a Bologna l’Assemblea sarda dell’emigrazione. La Sardegna, dal 1962 in poi, ha una storia di emigrazione di massa, la quale è ricominciata in modo costante e pressante a partire dai primi anni duemila. Anche alla luce

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Giovani a sud della crisi. Un’analisi concreta della situazione concreta della condizione sociale giovanile

recensione di Antonio Allegra   C’è un merito che bisogna riconoscere ai compagni di Noi Restiamo da quando sono nati: quello dello sforzo teorico di ricostruzione di un quadro della questione sociale giovanile all’interno delle dinamiche della competizione capitalistica globale, con particolare attenzione allo specifico della situazione italiana. Il nuovo lavoro di ricerca e di analisi, Giovani a sud della

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Sugli usi sociali della scienza. Riflessioni da “Vita di Galileo” di Bertold Brecht

L’opera teatrale Vita di Galileo di Bertold Brecht ci fornisce un grande spunto di riflessione sul ruolo storico della scienza e i suoi rapporti con le masse popolari. La vicenda di Galilei è nota: fu costretto all’abiura dalla chiesa cattolica per la sua adesione alla teoria eliocentrica, che contraddiceva il geocentrismo presente nella libro della Genesi.

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Osservazioni intorno a “Week End” di Jean-Luc Godard

Esiste un filone cinematografico, che comprende opere e autori che hanno segnato il passo nella storia della cinematografia, ma anche artisti e oggetti filmici meno conosciuti al grande pubblico, ma non per questo meno significativi. Tale filone si caratterizza per un utilizzo del mezzo cinematografico finalizzato a narrazioni, immagini e simboli di conflitto contro l’ordine capitalistico, di alternativa allo stato

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Un passato scomodo. La memoria della Resistenza a quarant’anni da “Un biglietto del tram”

Il  fenomeno fascio-leghista, la sedimentazione delle destre reazionarie nel cuore di un continente in crisi e la riscoperta vitalità nazifascista ai suoi confini, sono questioni di rilevanza storica che non possiamo trascurare. Per questo intorno al 25 aprirle la nostra campagna nazionale insiste nel rilanciare iniziative pubbliche di riflessione sul ruolo dei fascisti nella storia del nostro paese e momenti

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I frammenti di realtà in “Vizio di forma”

L’ultimo film di Paul Thomas Anderson, basato su una recente fatica letteraria dello scrittore statunitense Thomas Pynchon, è un oggetto difficile da maneggiare. La cifra stilistica di questo oggetto si può riassumere nello spiazzamento, nel disorientamento che provoca in chiunque tenti di arrivare al suo nucleo fondamentale. Durante la visione del film lo spettatore si trova nella difficile situazione di

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“Magazzino 18” e il vittimismo italiano

Bologna “la rossa”, la chiamavano: da tempo abbiamo potuto verificare fino a che punto ciò non sia più vero. Di recente lo si è visto nel tentativo di impedire un dibattito sulle foibe all’interno dell’università, con la presenza di storici e ricercatori contro il revisionismo storico. E la situazione si è ripetuta negli ultimi quattro giorni con l’assordante silenzio da parte della “società civile democratica” cittadina,

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Whiplash come pretesto. Note sulla critica dell’ideologia artistica

Recentemente è apparso sull’Internazionale un articolo [1] di Goffredo Fofi sull’ultimo film di Damien Chazelle, Whiplash, vincitore di ben tre premi Oscar quest’anno. L’articolo in questione parla del film come di “una favola per gonzi di destra”, cosa che ha fatto storcere il naso a più di uno spettatore [2]. Non è nostra intenzione difendere a spada tratta Fofi, che

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