4 anni dal pogrom di Odessa, non dimentichiamo, Non perdoniamo.
Sono passato 4 anni da quel 2 di maggio del 2014 quando gruppi di ispirazione apertamente neonazista hanno assalito la casa dei sindacati a Odessa dandogli fuoco, 48 i morti ufficiali.
Tanto ci sarà da scrivere sull’epoca che stiamo vivendo, molto poco risulterà combaciare con la descrizione che oggi stampa e politica ci presentano come la verità. É una narrazione tossica, ribaltata, in difesa degli interessi dei pochi contro gli interessi dei tanti.
Ciò che accadde a Odessa, come ciò che sta accadendo in Siria, in Venezuela e così via, viene mascherato dando la colpa alle vittime stesse ed elogiando i carnefici.
Ma la realtà esiste, possiamo vederla, é difficile nasconderla.
La terza guerra mondiale “a pezzi” é già realtà, alleanze si creano altre di disfano, le spese militari non sono mai state così alte, tutto ciò ci rende il quadro di un mondo la cui storia é ancora tutta da scrivere e nella quale non possiamo esimerci dal lottare. Come-dove-quando? Partendo dal combattere il nostro avversario di classe, l’Unione Europea che ci impone austerità dentro i nostri confini, ma anche l’Unione Europea che esporta guerra e destabilizza paesi in difesa dei propri interessi economici e politici, in due parole: combattere l’imperialismo. Parola desueta? Andatelo a chiedere in qualche trincea che difende i popoli resistenti del Donbass.