Per un embargo militare contro Israele

In occasione della giornata internazionale di solidarietà al popolo palestinese, abbiamo organizzato, come Noi Restiamo, un’iniziativa insieme al BDS Italia, per riportare all’attenzione di tutti il dramma che sta attraversando il popolo palestinese di fronte alla scientifica persecuzione israeliana. L’emergenza Coronavirus si è trasformata, infatti, in un nuovo strumento nelle mani dell’oppressione di Israele sul popolo palestinese, per cui le precarie condizione sociali e umanitarie imposte dall’apartheid sionista sono ulteriormente aggravate dalla crisi sanitaria.

La pandemia ha portato a galla le contraddizioni latenti del modello di sviluppo capitalistico nella sua ultima, ormai trentennale, espressione neoliberista; questo, già in crisi strutturale pluridecennale, si fonda sempre più marcatamente sullo sfruttamento rapace e violento dei popoli più deboli e delle categorie più fragili, a tutela dei profitti e degli interessi imperialistici del grande capitale.

L’intensificarsi della competizione interimperialistica, dovuta all’emersione di nuovi attori nello scenario globale, e la riduzione dei margini di redistribuzione in un quadro di grande instabilità portano le potenze occidentali ad arroccarsi e stringersi attorno ai propri avamposti strategici, e Israele oggi più che mai rappresenta la roccaforte degli interessi europei e americani in Medio-Oriente.

Per questo USA e UE, per tutelare i propri interessi strategici e riversare esternamente le contraddizioni sociali che stanno producendo, anche e sempre di più, al loro interno, hanno ulteriormente intensificato e intensificheranno i rapporti con Israele, supportando il progetto di rafforzamento sionista, che passa per il vero e proprio genocidio del popolo palestinese.

In quest’ottica vanno letti i recenti proclami di finanziamento e supporto da parte dell’establishment americano nei confronti dell’alleato israeliano, tanto le intenzioni di rilancio futuro dell’attività della Nato, quanto il recente spostamento della capitale a Gerusalemme da parte dell’amministrazione Netanyahu, così come le promesse di investimenti militari da parte degli stati europei e i recenti accordi commerciali siglati con Israele.

Considerato tutto ciò, non potevamo accogliere con più interesse la pubblicazione del dossier redatto da BDS Italia sulla proposta di un embargo militare contro Israele. Un dossier, questo, che con il sostegno di Peacelink e la collaborazione del Collettivo AForas, descrive e documenta le continue violazioni dei diritti umani e politici di migliaia di Palestinesi nel completo silenzio internazionale, l’abuso della forza militare da parte Israele e lo stretto legame che intercorre fra la politica, gli armamenti e le complicità che permettono allo stato ebraico di godere di totale impunità.

Il popolo palestinese da anni chiede l’embargo militare nei confronti di Israele e il sostegno della comunità internazionale alla campagna di Boicottaggio Disinvestimento e Sanzioni, per mettere fine alle ingerenze militari e allo stato di apartheid portato avanti da Israele.

Israele, è bene ricordarlo, è l’ottavo maggior esportatore militare al mondo. Tra il 2015 e il 2019 le esportazioni del governo e delle società private israeliani si sono attestate a livelli record, pari al 3% del totale delle esportazioni globali di armi.
Ma è anche notoriamente uno dei maggiori investitori nell’ambito delle tecnologie informatiche in campo militare, e per le aziende private avere un rapporto con l’apparato militare e della sicurezza di Israele è un punto di forza.

E uno Stato che basa la sua ricchezza sulla capacità di costruire ed esportare strumenti di guerra, sull’occupazione illegittima di interi territori e sull’oppressione di un popolo è uno Stato criminale contro cui è nostro compito batterci con tutti gli strumenti a disposizione.

Oltre a mostrare nel dettaglio i vari aspetti dell’ingerenza israeliana, delle operazioni di pulizia etnica ai “test di pratiche e strategie militari” sui palestinesi, nel dossier si indicano i nomi delle istituzioni, dei governi, degli enti di ricerca e delle aziende private che collaborano ai progetti criminali di Israele.
Si fa il nome anche dell’italiana Alenia Aermacchi (oggi Leonardo) che nel 2014 ha fornito cacciabombardieri commissionati dallo stato ebraico.

Ma si ricorda anche l’Accordo che il nostro MIUR ha firmato con Israele nel 2000, per la collaborazione in ambito scientifico con università e imprese in diversi settori.
Al volume hanno collaborato diversi accademici, analisti ed attivisti pro palestina come Angelo Baracca, Filippo Bianchetti, Rossana De Simone, Olivia Ferguglia, Ester Garau, Ugo Giannangeli, Flavia Lepre, Antonio Mazzeo, Loretta Mussi, Charlotte Napoli, Raffaele Spiga, Angelo Stefanini, tanti di loro, fortunatamente, sono stati con noi domenica questa domenica.

E’ urgente attuare l’embargo militare totale fino a quando Israele non riconoscerà uguali diritti a tutti i cittadini che abitano la Palestina storica, si ritirerà da tutti i territori arabi occupati, consentirà il ritorno dei profughi e libererà i prigionieri politici.
Da noi il più totale sostegno militante alla campagna lanciata da BDS Italia.

Per leggere e scaricare il dossier a cura di BDS Italia: https://www.peacelink.it/disarmo/docs/5370.pdf

Sono intervenuti:

  • Raffaele Spiga – Coordinatore del gruppo embargo di BDS Italia
  • Angelo Stefanini – Medico e docente presso l’Università di Bologna
  • Angelo Baracca – Docente di fisica presso l’Università di Firenze
  • Sergio Cararo – Direttore di Contropiano e responsabile di Potere al Popolo per le relazioni con BDS Italia
  • Maddalena Luridiana – Militante di Noi Restiamo
  • Antonio Mazzeo – Saggista, peace-researcher e giornalista
  • Olivia Ferguglia – Dottoranda dell’Università di Torino