Bologna sfiducia Renzi: Festa dell’Unità blindata
Quest’oggi centinaia di compagni e compagne hanno dato vita ad una contestazione viva e determinata contro lo show messo in campo dall’apparato renziano di governo alla Festa dell’Unità di Bologna.
Nel parco della Montagnola, blindato da un imponente dispiegamento di forze dell’ordine (almeno 200 in tenuta antisommossa), si è vista l’ennesima, vergognosa prova di forza del Partito Democratico e del suo leader Matteo Renzi.
Mentre il fantoccio dell’Unione Europea e di Confindustria teneva il suo comizio, la celere ha caricato indiscriminatamente e con violenza studenti, lavoratori, precari e cittadini qualunque, radunatisi ai piedi del parco in un presidio per portare la loro contestazione al terzo premier consecutivo nominato dalle classi dirigenti italiane ed europee e privo di alcuna legittimazione popolare.
Di nuovo quindi si dimostra come questo governo intende trattare chi non accetta supinamente di divenire suddito anziché cittadino, chi non accetta la narrazione a reti unificate di un’Italia in ripresa, di una disoccupazione in calo, di una prossima uscita da una crisi economica che, al contrario, sta mordendo sempre più a fondo il tessuto sociale del Paese.
La realtà, lo sappiamo fin troppo bene, è ben diversa: mentre i diktat imposti al nostro Paese dalle istituzioni europee stanno erodendo diritti e salari di milioni di persone, questo governo riduce sempre più ogni spazio democratico, reprimendo con la violenza dei manganelli ogni voce fuori dal coro.
Quest’oggi non c’erano “figli di papà”, non c’era il famigerato “blocco nero”, ma questo non ha impedito alle solerti forze dell’ordine di spaccare teste e braccia di chi manifestava.
E del resto, un governo calato dall’alto privo di una propria autonomia decisionale ma che esegue soltanto decisioni prese da altri, che è privo di qualsiasi legittimità democratica, non può che gestire in modo emergenziale ogni cosa, militarizzando qualsiasi evento e criminalizzando ogni forma di dissenso. La risposta è sempre la stessa: che si faccia pattugliare alla marina militare il Mediterraneo, sempre più mare di morte, o che si blindi un’intera città per non rovinare l’inaugurazione di uno degli eventi più inutili per questo Paese come l’Expo, teatro di un made in Italy fatto di speculazioni, tangenti e debiti fatti ricadere sulla collettività.
La blindatura e la militarizzazione di ogni evento mediatico e di ogni comizio, la dice lunga sulla strategia di governo di questo partito che ancora si dice “Democratico”, che dimostra ogni giorno di più come non sia in grado di gestire il potere se non con l’uso della forza.
Ai criminali che speculano sulle vite dei migranti e dei lavoratori, a chi devasta e saccheggia interi territori ricoprendoli di cemento e di opere inutili, noi contrapponiamo percorsi di lotta e organizzazione condivisi che affermino la necessità di anteporre la giustizia sociale e la dignità di ogni persona agli interessi speculativi e ai profitti di pochi.
Noi restiamo Bologna
Ross@ Bologna