Comunicato campagna “Libertà di dimora” dopo la manifestazione del 26/9 a Bologna
Rilanciamo il comunicato condiviso con le varie realtà cittadine che hanno animato fin qui la mobilitazione della campagna “Libertà di dimora”
La Bologna delle Libertà inizia la sua marcia
Avevamo detto che ci saremmo ripresi le strade e le piazze di Bologna e l’abbiamo fatto, con un corteo di un migliaio di persone che con determinazione ha concretamente dichiarato la libertà della nostra città.
Sono scese in piazza le molteplici figure che ogni giorno si battono contro l’impoverimento e la precarietà, contro lo sfruttamento e per la libera circolazione dei corpi, contro la buona scuola e per l’autonomia dei saperi, per l’autodeterminazione e l’autogestione; sono le molteplici figure che compongono la Bologna della libertà e che danno concrete risposte ai bisogni sociali nella crisi.
Ci siamo trovate/i davanti un folle dispositivo di polizia, con centinaia di poliziotti e carabinieri che in modo nevrotico hanno ripetutamente provocato il corteo, blindando completamente la città. È questa l’immagine del sistema di potere del Pd, della questura e della procura. È l’immagine del governo della paura, cioè di un governo che tenta di creare e diffondere paura perché ne ha tanta e non gode di alcuna legittimità. È l’immagine della Bologna della Paura, ma alla fine il loro dispositivo si è rivelato inutile, perché le nostre libertà non si arrestano né si piegano alle compatibilità con chi è responsabile della situazione contro cui si sono rivolte ieri la nostra indignazione e la nostra rabbia.
Avevamo detto che non era solo un corteo contro le misure cautelari preventive. E così, insieme alla rivendicazione forte della libertà per tutte e tutti, negli interventi si sono affermate le istanze e le pratiche che quotidianamente portiamo avanti. Abbiamo concluso, sotto le due torri riprendendoci il centro della città ed enunciando la dichiarazione della Bologna della Libertà.
Avevamo detto, infine, che il #26S era solo l’inizio: è stata infatti rilanciata la mobilitazione contro Salvini l’8 novembre, perchè come con i nostri inarrestabili corpi ribelli, compatti e determinati in un percorso collettivo, ampio e cittadino abbiamo iniziato a respingere il dispositivo della paura che un’amministrazione cittadina impaurita tenta di utilizzare, così nella nostra Bologna delle Libertà nessuna cittadinanza sarà mai concessa a razzismo, fascismo, sessismo e xenofobia.
Come ha gridato forte ieri il corteo, iniziamo a preparare in modo collettivo e molteplice questa mobilitazione, a partire dall’assemblea di giovedì 1 ottobre alle ore 21.
Abbiamo una città da liberare e questo è solo l’inizio.