2 agosto 1980 – 2017: noi non dimentichiamo
Le ombre mantenute dagli apparati dello Stato intorno alla strage di Bologna hanno ancora molto da insegnarci, e oggi vogliamo sottolinearne un aspetto evidenziato ieri da Contropiano.
” […] Nei primi anni 2000 alcuni giornali cominciarono a “pompare” la cosiddetta “pista palestinese” in contemporanea con la campagna “innocentista” a favore dei due condannati come colpevoli della strage: Giusva Fioravanti e Francesca Mambro.
Una condanna che non ha mai convinto molto neanche noi, da sempre certi che una strage di quella portata, in pieno 1980, alla vigilia dei 35 giorni alla Fiat e quindi alla fine forzosa del “decennio rosso” (1968-1980), non potesse essere farina del sacco autoreferenziale dei Nar. Roba da “servizi”, insomma, non da fascistelli dalla pistola facile. Ma questa è un’altra storia…
Invece – all’inizio del nuovo millennio e in piena “guerra infinita al terrorismo islamico” dichiarato da Bush junior dopo l’11 settembre – mettere anche la Resistenza palestinese nell’elenco dei nemici ufficiali dell’Occidente era certamente un obiettivo israeliano.
[…] Tutto ciò, hanno sentenziato i magistrati inquirenti di Bologna – il procuratore Roberto Alfonso e il sostituto Enrico Cieri – non sta in piedi. E’ una bufala inventata per scopi diametralmente opposti alla “ricerca della verità”. Un fatto da tenere sempre ben presente nella nostra testa. Sia per la giornata di domani che in cento altre occasioni. ”
Per questo, oggi che il Ministero di Minniti sta sviluppando una nuova fase della repressione delle classi subalterne seppur in condizioni diametralmente opposte a quelle di allora, il nostro compito è quello di attrezzarci per riconoscere i piani dell’establishment finalizzati a spegnere sul nascere la rivendicazione di diritti e le istanze di lotta. Prepariamoci a un autunno in cui estendere le pratiche ricompositive e i processi di organizzazione con le molteplici figure degli sfruttati.