Appelllo per il 9 settembre: Indipendenza e conflitto. Riprendiamoci spazi e parola
CONCENTRAMENTO IN PIAZZA DELL’UNITA’ ORE 14.30
Lo sgombero manu militari di Labas e Crash testimonia con efficacia la deriva autoritaria che investe il paese nel suo complesso.
La repressione che colpisce militanti, realtà sociali e politiche antagoniste è l’altro volto delle politiche d’austerità, portate avanti da anni da parte del Partito Democratico, che pretendono di liquidare lo stato sociale cancellando i diritti del lavoro, la sanità e l’istruzione pubblica per consegnare al privato profitti enormi. Nelle città si nega il diritto all’abitare ed agli spazi sociali a favore della speculazione immobiliare.
La repressione e l’autoritarismo sono quindi divenuti veri e propri strumenti di governo per impedire e prevenire i conflitti , il diritto stesso ad organizzare l’opposizione sociale all’esecutivo Gentiloni.
E’ da inserire in questo contesto i decreti Minniti, i cui effetti da un lato colpiscono i militanti delle strutture politiche e sindacali conflittuali, dall’altro aggravano le condizioni di “accoglienza”, e più in generale di vita, di gran parte della popolazione migrante.
Oggi più che mai i migranti sono consegnati dalle istituzioni al pubblico odio razziale, alla xenofobia di massa quale capro espiatorio di un malessere sociale incapace di individuare nelle politiche d’austerità dell’Unione Europea e nazionali come nel partito che le applica i veri responsabili.
L’organizzazione dei bisogni nell’ottica di spezzare quel ricatto sociale basato su precarietà, cattivo lavoro e salari bassi, l’indipendenza dei movimenti dal quadro della politica istituzionale e meramente elettoralistica e la ripresa del conflitto sociale sono quindi elementi essenziali in qualsiasi percorso che si ponga seriamente l’obiettivo di riconquistare spazi e parola, di impedire che il disegno reazionario, xenofobo si consolidi in uno stato di guerra permanente.
Se è vero, tuttavia, che aumentano sempre più i dispositivi atti a reprimere chi esprime e organizza dissenso e resistenza, occorre oggi con forte priorità costruire un ampio fronte contro la chiusura degli spazi democratici e repressione.
Infatti, ad una città sempre più “normalizzata” da sgomberi, violenza e ordinanze ne corrisponde una che soffre gli sfratti, la disoccupazione in aumento, la dismissione del welfare pubblico e la chiusura forzata degli spazi di libertà, iniziativa e dibattito.
Proprio a partire da questa componente della città può consolidarsi il fronte di chi, con spirito solidale rispetto a ogni differenza, rivendica un’inversione di marcia netta rispetto a politiche di annientamento del dissenso che ricordano quelle di ben più nere epoche storiche.
Siamo solidali e complici con gli attivisti di Labas e Crash. Sosteniamo il loro diritto a occupare uno spazio liberandolo dall’abbandono e dalle speculazione. Per queste ragioni sabato 9 settembre anche noi manifesteremo a Bologna.
Prime adesioni:
Pina Zechini (delegata coop sociali), Maria Tartaglia (INPS Modena), Laura Marcone (Unibo), Ernesta Bevar (insegnante), Giovanni Miele (delegato Seta), Roberto Sassi (saggista), Francesco Sicilia Gelsomino, Antonio Ferrucci (insegnante), Giuseppina Zaccone (Rsa BolognaFiere), Stefano Zai (USB Parma), Gianni Cremonini (USB Bologna), Adolfo Coppola (delegato INPS Reggio Emilia), Fabrizio Billi (Archivio Marco Pezzi), Luigi Marinelli (USB), Letizia Arcuri (RER), Fabio Perretta (USB Lavoro Privato), Federico Fornasari (ASIA), Sergio Bellavita (USB), Tiziano Loreti, Stefano Mariotti, Marco Odorici (Rsu Fabio Perini), Giorgio Cremaschi, Samuele Veggetti, Marina Prosperi (avvocato), Maria Teresa Chiarello, Nora Imbimbo (delegata INAIL), Teresa La Torretta (ricercatrice ENEA), Francesca Fortuzzi (attivista diritti umani), Valerio Evangelisti (scrittore), Calimaco Cantoni (RSU San Polo), Giuliana Righi, Luciano Munari (Rsu Fabio Perini Bologna), Giuseppe Limantri (USB Marcegaglia Ravenna), Maurizio Discenza (USB Marcegaglia Ravenna), Khaled Mahmood (delegato logistica), Giuseppe Del Borrello (delegato MT), USB Emilia Romagna, Eurostop Emilia Romagna…
per adesioni bologna@usb.it
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9 SETTEMBRE
Il corteo dei movimenti politici e sociali è partito da Piazza dell’Unità.
Contro il Partito Della repressione e delle politiche d’austeritá oggi in strada con EUROSTOP.
In piazza oggi tantissime persone.
Alcuni sotto la bandiera di chi ha abdicato, di chi ha rinunciato, di chi ha perso il senso dello scontro e fa un gioco pericoloso.
Altri dietro uno striscione che guarda al futuro, che decide di combattere e organizzarsi.
Noi sappiamo bene dov’è che stiamo.
MINNITI NON CI FERMERÀ
AVANTI
UN NUOVO AUTUNNO È INIZIATO