Gli italiani all’estero lanciano un appello: adottate il nostro voto!
Chi risiede in un paese straniero sarà privato della possibilità di votare Potere al Popolo alle elezioni del prossimo 4 marzo. Infatti la legge elettorale frankenstein attualmente in vigore non prevedeva per la circoscrizione estero la stessa riduzione del numero di firme prevista invece per le circoscrizioni italiane. Questo, unito alla breve finestra temporale a disposizione e allo smantellamento della rete del consolati (l’unico posto in cui si poteva andare a firmare, in orari di ufficio), che ha comportato file lunghissime oltre a, talora, un vero e proprio ostruzionismo, non ha permesso di raccogliere il numero necessario di firme, un requisito, ricordiamolo, che non è richiesto ai partiti che già sono in parlamento.
L’ennesima violazione dei diritti politici degli italiani all’estero, che ancora una volta si vedono relegati al ruolo di cittadini di serie B. Italiani all’estero che tra l’altro crescono di numero anno dopo anno. Dalle ultime stime sembra che quasi 250.000 persone ogni anno lascino il paese per andare a lavorare o a studiare in un altro paese europeo. Stiamo parlando di un deflusso gigantesco di persone, ben più grande di quello in entrata (con buon pace dei fascioleghisti), causato dal sistematico e cosciente smantellamento della rete produttiva e sociale in Italia: la precarizzazione del mercato del lavoro, l’altissimo tasso di disoccupazione giovanile (intorno al 35%), la distruzione del sistema sanitario e previdenziale, il sistematico taglio alle spese per l’istruzione.
Una situazione frutto di riforme che hanno un unico mandante: l’Unione Europea. Una situazione che, tra l’altro, non caratterizza solo l’Italia, ma è comune a tutti i paesi dell’area mediterranea, che infatti vedono anch’essi una fortissima emigrazione. I paesi centrali (Germania e satelliti) vedono così un gigantesco afflusso di persone che in parte possono essere utilizzate come manodopera precaria e non qualificata (italiani “camerieri d’Europa”), in parte, quando più formate, possono venire integrate nella produzione a più alto valore aggiunto. Come abbiamo già scritto, un “furto di cervelli” più che una “fuga di cervelli”.
Gli italiani all’estero sono consapevoli di questa situazione, e per questo in molti sostengono, pur non potendo votarlo, Potere al Popolo, l’unica tra le liste che si candidano a proporre una rottura con l’Unione Europea dei trattati e una radicale ristrutturazione dello stato sociale e del mercato del lavoro in modo che possano garantire a tutti un’esistenza dignitosa.
Perché la libertà di movimento, per essere reale, deve comprendere la libertà di restare.