NORD/SUD ROMPERE I COLONIALISMI INTERNI. LIBERARE I SUD!
NO ALLA SECESSIONE DEI RICCHI
Manifestazione venerdì 15 febbraio / h.11.30 / Piazza Montecitorio
Il 15 febbraio il Governo darà il via libera alla realizzazione dell’#autonomia #differenziata per Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, le tre regioni più ricche d’Italia.
Un processo che sta passando in sordina ma che andrà ad accentuare in modo significativo le già forti #diseguaglianze tra #nord e #sud, generando di fatto la secessione di una parte del nord dal resto del Paese. Queste regioni rappresentano infatti il 40% del PIL italiano e con la riforma potranno trattenere sul territorio la totalità del gettito fiscale riscosso, oltre alla competenza diretta su 23 materie: dall’istruzione alla ricerca scientifica, dalla disciplina delle professioni fino all’ambiente e ai beni culturali.
Nei fatti lo Stato viene espropriato della competenza di tutti i grandi servizi pubblici nazionali e viene meno anche qualsiasi possibile programmazione infrastrutturale comune a tutto il Paese.
È un processo che va avanti da anni e non come prerogativa della sola Lega, come dimostra il fatto che l’avvio dell’autonomia differenziata fu firmato dal governo Gentiloni, poco prima delle elezioni, e che ciò è possibile grazie alla riforma del Titolo V della Costituzione, primo attacco frontale all’uniformità dei servizi pubblici a livello nazionale, avvenuto ad opera di un governo di “centro-sinistra” nel 2001.
Una dinamica di trasformazione istituzionale che segue quella economica degli ultimi decenni. Dinamica inserita nel contesto di #ristrutturazione #europea che vede il nord/nord-est italiano sempre più ancorato al centro produttivo del capitalismo europeo, prevalentemente a guida tedesca, mentre il resto del paese subisce un processo crescente di impoverimento e marginalizzazione.
Siamo di fronte al tentativo di cristallizzare ulteriormente a livello istituzionale le diseguaglianze che genera questo modello economico, di fatto #abbandonando i territori non integrati al cuore del capitalismo europeo e #svuotando lo Stato di risorse per politiche pubbliche di ridistribuzione o di sostegno ai servizi pubblici essenziali, che già oggi si trovano in pesante crisi e contrazione per gli effetti dell’#austerity e del #vincolo di bilancio imposto dall’Unione Europea.
Un processo tutto a danno delle classi popolari e delle fasce giovanili di questo paese che subiscono le conseguenze della concentrazione della ricchezza laddove più utile ai processi di valorizzazione del capitale, mentre le condizioni di vita diventano via via più drammatiche con una crescita costante della #povertà e l’assenza crescente di servizi pubblici. In particolare la condizione delle fasce giovanili non potrà che peggiorare alimentando le #dinamiche #migratorie che coinvolgono ogni anni decine di migliaia di giovani costretti ad abbandonare i propri territori per mancanza di prospettive di vita, per l’assenza di lavoro o di istituti universitari sufficientemente finanziati.
Per questo saremo in piazza a Roma il 15 febbraio, aderendo alla mobilitazione di USB davanti a Montecitorio, contro l’ennesima offensiva lanciata contro le fasce popolari e giovanili.
Noi Restiamo