LA LOTTA NO TAP NON SI ARRESTA!

+++ INCONTRIAMO GLI ATTIVISTI NO TAP: VENERDÌ 2 APRILE H. 18.30 DIRETTA DALLA PAGINA FB DI NOI RESTIAMO +++

Diamo la parola a una popolazione in lotta contro il gasdotto e il tentativo di reprimerla!

Il 19 marzo, al Tribunale di Lecce si è concluso il primo grado di giudizio di tre processi a carico degli attivisti NO TAP. La sentenza emessa è molto pesante: 86 dei cento attivisti imputati hanno ricevuto dai 3 mesi ai 3 anni e svariate migliaia di euro di risarcimenti per le proteste condotte dal 2017 al 2019 in occasione dell’avvio dei lavori per la realizzazione del gasdotto TAP (TransAdriatic Pipeline) a Melendugno, San Foca, in Salento.

Il progetto TAP prevede la costruzione di un gasdotto che parte dall’Azerbaijan e arriva in Europa, con punto di approdo in Salento e ricongiungimento a Brindisi alla rete SNAM. Il comitato NO TAP in quasi 10 anni ha lavorato per informare e mobilitare la popolazione locale di fronte alla possibilità di un’opera che avrebbe danneggiato non solo il patrimonio naturalistico e marino delle zone coinvolte, ma anche le attività, principalmente agricole, della zona. La costruzione di un impianto di depressurizzazione inoltre comporterebbe emissioni gassose pericolose per la salute umana – in un territorio, quello pugliese – già mortificato da un inquinamento atmosferico che è il principale responsabile dell’aumento di tumori. Inoltre il progetto non è giustificato affatto da esigenze energetiche del paese ed è stato anche oggetto di indagini che hanno svelato rapporti collusi tra le aziende coinvolte e la criminalità organizzata, oltre ad essere diventato l’ennesimo esperimento di “sospensione della democrazia” quando si tratta di reprimere chi tenta di difendere l’ambiente e la salute della propria comunità.

La giustizia italiana in questa vicenda ha mostrato una straordinaria efficienza: la velocità con cui è stato condotto il processo non solo ha dato difficoltà nell’organizzazione e preparazione della difesa, ma ha dimostrato chiaramente che la sentenza ha assunto un significato e un posizionamento politico a favore di un sistema di sviluppo che favorisce poteri economici ben precisi e schiaccia invece il destino di un’intera popolazione. A rafforzare questo atteggiamento sta anche la decisione del giudice nel raddoppiare le richieste di condanna avanzate dal Pubblico Ministero.
Incontriamo gli attivisti NO TAP che potranno raccontarci la loro esperienza di movimento e di lotta contro l’ennesimo crimine ambientale e contro l’opera di repressione di cui la giustizia italiana e gli interessi economici dei colossi energetici sono la regia.

La solidarietà è un’arma soprattutto quando la repressione si abbatte sui movimenti sociali e ambientalisti!
Qui il link per sostenere il movimento: https://www.notap.it/sostienici/