ALLARME ROSSO SCUOLA DI VALDITARA E DELL’UE – Piattaforma studentesca dell’OSA per lo sciopero studentesco nazionale del 4 aprile

Dieci rivendicazioni per lanciare l’Allarme Rosso contro la Scuola di Valditara e dell’UE: per lo sciopero studentesco del prossimo 4 aprile, l’OSA presenta questa Piattaforma con le istanze che porteremo al MIUR, agli USR e USP – oltre che alle istituzioni locali – chiedendo di essere ascoltati. Vogliamo una Nuova Scuola Pubblica e risposte concrete. L’Emergenza Scuola è lampante. Edilizia fatiscente, scuola non più ascensore sociale, precariato dilagante, PCTO che mietono vittime, carovita e carostudi, barbarie quotidiane. Basta leggere i giornali: le scuole dell’Emilia-Romagna e del centro Italia chiudono per le alluvioni che sistematicamente provocano danni spropositati, contro cui abbiamo fatto scioperi e scioperi da settembre; poche settimane fa Samuele, un nostro coetaneo, rischiava di perdere un braccio a Rieti mentre svolgeva l’Alternanza a Rieti; a Genova una studentessa ha subito una violenza sessuale a scuola, nella totale indifferenza del ministero. La risposta conflittuale e di massa – 5mila studenti in piazza venerdì 7 marzo, organizzati con OSA – conferma che gli studenti non ci stanno più. Eppure, nessuna risposta è arrivata.
Lo Sceriffo Valditara ha aggravato la situazione. Ha detto che la sua è la “scuola del futuro”, niente di più falso: la Scuola di Valditara non è il futuro ma il tragico presente di classismo e ideologia reazionaria. Sta continuando le politiche del governo Draghi, imposte dall’Unione Europea tramite il PNRR, si pensi alla Riforma del 4+2 o a quella del dimensionamento, con cui si taglia sull’istruzione a scapito nostro. Ma non basta: oggi c’è un’autentica emergenza democrazia nelle scuole, con una repressione crescente dei presidi manager e il ritorno a un’idea di scuola punitiva che sta promuovendo con la modifica dello Statuto degli Studenti, oltre che con la Riforma del Voto. La ciliegina sulla torta è la Riforma dei Programmi scolastici, quella della Bibbia e del Latino: questa nuova riforma è uno scempio, un’autentica fregatura.
L’Unione Europea non è la soluzione ma il problema. Non ci arruoliamo con l’imperialismo UE, guerrafondaio e bellicista, che ha distrutto la scuola pubblica e ci porta alla guerra, come ben dimostra il piano ReArm Europe. Le riforme neoliberiste e aziendaliste dell’istruzione pubblica fatte in questi anni portano tutte la firma dell’Unione Europea, non ultime quelle del dimensionamento scolastico e del 4+2 che aumenta le ore di Alternanza.
OSA propone 10 rivendicazioni con cui chiama allo sciopero gli studenti e che porterà ai palazzi del potere il 4 aprile:
1) NO AL REARM EUROPE: SOLDI ALLA SCUOLA, NON ALLA GUERRA – Il piano ReArm Europe ci condanna a un futuro di guerra, in cui aumentano le spese militari a scapito di quelle sociali. Il nostro paese deve opporsi a questo piano e dare più soldi alla scuola, non alla guerra. La Legge di Bilancio del governo ha previsto un aumento del 12% delle spese militari che ammonteranno a 32 miliardi di euro per il 2025, uno sproposito: bisogna tagliare le spese militari e indirizzare quei soldi all’istruzione pubblica, per risollevarla.
2) ABOLIZIONE ALTERNANZA SCUOLA LAVORO – I Pcto mietono vittime e infortuni in tutto il Paese, privi peraltro di una reale funzione educativa. L’Alternanza Scuola Lavoro va abolita, perché è solo sfruttamento e indottrinamento ai dogmi del mercato, e perché non vogliamo più piangere nostri coetanei uccisi. I nomi di Lorenzo Parelli, Giuseppe Lenoci e Giuliano de Seta ancora gridano vendetta. La formazione al lavoro va reinternalizzata, estromettendo i privati dalla scuola pubblica, potenziando i laboratori e garantendo gratuitamente il materiale necessario.
3) INTRODUZIONE EDUCAZIONE SESSUO-AFFETTIVA – Valditara, riferendosi al fenomeno della violenza di genere, ha parlato di ‘cultura del rispetto’ come antidoto. La propaganda del governo non ci serve: vogliamo l’introduzione dell’educazione sessuo – affettiva nelle nostre scuole, pubblica, gratuita e laica. I 220mila euro per l’educazione sessuale nelle parrocchie, stanziati dalla Regione Liguria, sono una misura gravissima, da ritirare, oltre che un campanello d’allarme per tutta Italia che monitoreremo.
4) RITIRO RIFORMA BIBBIA-LATINO – Il latino opzionale alle medie creerà una divaricazione di classe fra studenti e scuole agiate, e gli altri esclusi; la Bibbia studiata nell’ora di storia è un’odiosa sparata confessionale, come quella sull’”Occidente-centrismo” nei programmi scolastici. Questa riforma aumenterà la selezione di classe e ha contenuti reazionari inaccettabili, va ritirata. È una fregatura del governo che rispediamo al mittente.
5) RITIRO MODIFICHE STATUTO DEGLI STUDENTI E RIFORMA DEL VOTO IN CONDOTTA – L’idea di scuola punitiva di Valditara è sepolta dalla storia, non la vogliamo. Vanno ritirate le modifiche allo Statuto degli Studenti e la Riforma del Voto in Condotta perché pregiudicano fortemente la funzione educativa e la natura democratica che in teoria dovrebbe avere la scuola, negata già da anni. Bisogna inoltre abolire la figura dei presidi manager perché servono a rendere la scuola un’azienda, piegata ai privati e capace solo di reprimere gli studenti che lottano, mentre è succube in molti casi del malgoverno di queste figure: i presidi manager sono un male della scuola pubblica italiana.
6) FONDI PER L’EDILIZIA SCOLASTICA – In Italia, una scuola su tre ha bisogno di interventi di manutenzione urgenti; al Sud e nelle isole il dato sale a una scuola su due. Serve un ingente stanziamento di fondi per l’edilizia scolastica, per risanare la situazione drammatica in cui versano le nostre scuole. Per le scuole i soldi non ci stanno mai ma per la guerra si trovano sempre, noi vogliamo un cambio di rotta.
7) ASSUNZIONI E STABILIZZAZIONE PERSONALE, STOP PRECARIATO – Si stimano essere 200mila i precari della scuola statale. Il precariato è un crimine nei confronti dei lavoratori e degli studenti, che vedono negata la continuità didattica necessaria per un buon percorso formativo. Vogliamo la stabilizzazione del personale precario e nuove assunzioni. Studenti e lavoratori sono figli della stessa rabbia, e stanno dalla stessa parte.
8) SOLIDARIETA’ CON LA PALESTINA – Il nostro sistema di istruzione nazionale è legato a doppio filo con Israele, entità genocida, che pratica apartheid e colonialismo e che è un pericolo per la regione medio orientale e tutto il mondo con le sue politiche di guerra. Vogliamo la rottura della collaborazione economica, militare e scientifica dell’Italia con Israele e delle scuole solidali con la Palestina. Non come oggi, in cui si reprimono a suon di sospensioni gli studenti solidali con il popolo palestinese e vengono negate le conferenze per parlare di Palestina, ma concesse quelle con i sionisti.
9) LA SCUOLA CONTRO IL DISAGIO PSICOLOGICO – La nostra generazione vive un disagio psicologico crescente, causato da un sistema che non garantisce prospettive e ci tartassa con la sua ideologia della competizione e dell’individualismo. Vogliamo politiche contro il disagio psicologico, con sportelli nelle scuole, consultori nei quartieri, psicologi pubblici e di qualità garantiti a tutte e tutti. Mentre aspettiamo un governo assente, ci organizziamo collettivamente contro un sistema che ci distrugge, per il nostro riscatto, e lottiamo.
10) SCUOLA ANTIFASCISTA, LIBERA DALL’IDEOLOGIA REAZIONARIA – La scuola deve essere antifascista. Bisogna eliminare il revisionismo storico nelle scuole, che viene fatto ad esempio sul tema delle foibe, per equiparare il nazifascismo con le resistenze partigiane. Bisogna abolire le nuove linee guida sull’educazione, che sono uno schifo reazionario. Vanno bandite dalle consulte studentesche le liste neofasciste, in cui si candidano gli stessi che compiono atti squadristi. Saremo partigiani nelle scuole!
