ELEZIONI STUDENTESCHE 2025 A POLITO: CAMBIARE L’UNIVERSITÀ, CONQUISTARE UN FUTURO

Il 14 e 15 maggio VOTA CAMBIARE ROTTA: per una nuova rappresentanza!

Dopo il grande successo delle elezioni di unito e dopo esserci riusciti a candidare per il CNSU in tutti i collegi anche al Politecnico di Torino è tempo di Cambiare Rotta! 

Dopo anni in cui sembrava impensabile mettere in discussione il cattivo funzionamento delle università nel nostro paese, negli ultimi anni molti studenti e studentesse hanno scelto di organizzarsi e di criticare apertamente il modello universitario e sociale in cui ci troviamo. Qui al politecnico, come Cambiare Rotta, abbiamo promosso numerose mobilitazioni, a partire dalle varie iniziative e all’occupazione in solidarietà al popolo palestinese. Dallo sciopero del 9 aprile dell’anno scorso fino all’occupazione epr la Palestina di questa primavere ed estate siamo riusciti ad andare oltre la mera solidarietà al popolo palestinese e abbiamo messo in campo iniziative di lotta che si schierassero fermamente contro questo modello di università e di ricerca che rende i suoi studenti dei meri ingranaggi funzionali al modo di produzione attuale.

Sono numerosissime infatti le collaborazioni all’interno del nostro ateneo con aziende private, spesso appartenenti alla filiera bellica. Il ruolo sociale della formazione e della ricerca è stato quindi completamente soppiantato da quello economico, dalla volontà di rendere il politecnico una struttura che sia in grado di fornire lavoro a basso costo all’industria e di rimodellare ideologicamente la funzione dell’università, promuovendo un ambiente estremamente competitivo e stressante dove, citando la ministra Bernini, chi non riesce a stare al passo coi tempi non è uno studente. Sono tra l’altro di pochi giorni fa le dichiarazioni del rettore Corgnati e di altri professori dove si annuncia che polito si starebbe preparando a quando saranno disponibili i bandi finanziati dal piano “ReArm Europe” ennesima dimostrazione che questa università ha perso ogni legame con la funzione emancipativa della scienza e della tecnologia.

Per questo abbiamo rivendicato e rivendicheremo la necessità di una ricerca di base e open source che smetta di essere complice con i genocidi prodotti da questo sistema, ma che sappia fungere da motore per lo sviluppo per tutti i popoli.

Abbiamo poi messo in campo numerose mobilitazioni sul Diritto allo studio, come quelle per un diritto allo studio garantito contro sfratti e per un’Università accessibile a tutti, che fornisca borse di studio senza ritardi e che non vengano erogate a una percentuale minima di studenti idonei o quelle sul carotrasporti, che rende difficile per gli studenti fuorisede tornare a casa dalla propria famiglia.

Come Cambiare Rotta stiamo costruendo, da anni, un’alternativa che risponda alle esigenze reali di tutti con una forte base di solidarietà e che tenga al centro l’organizzazione e il conflitto, perché senza di questi nessuna buona rappresentanza potrà ottenere dei risultati. Le mobilitazioni degli ultimi anni infatti hanno fatto emergere anche altro: la mancanza di una rappresentanza universitaria che svolga realmente la sua funzione. Noi crediamo in una rappresentanza che si faccia megafono delle lotte degli studenti e che punti a favorire una maggiore partecipazione di tutta la comunità studentesca alle attività e alle decisioni dell’ateneo che hanno un impatto diretto sul nostro futuro, in ogni corso di studi, dipartimento e facoltà e anche per questo coglieremo la sfida della rappresentanza anche a livello nazionale a maggio per le elezioni del CNSU!

La nostra è una generazione nata e cresciuta nella crisi: a partire da quella economica e sociale, passando per quella ambientale, che mette un’ipoteca sul nostro futuro, arrivando anche alla crisi bellica. Dal governo alle false opposizioni del centrosinistra, la priorità della nostra classe politica infatti resta una: la guerra. Una politica i cui costi ricadono sui giovani, sui lavoratori e sulle classi popolari del paese, basta pensare all’incremento delle spese militari a svantaggio di quelle sociali, che sta portando a una crescente repressione contro chi alza la testa, come chi osa esprimere solidarietà verso il popolo palestinese.

Bisogna cambiare l’università perché è necessario uno stravolgimento del modello universitario per come lo conosciamo, mettendo al centro la natura sociale che università e ricerca dovrebbero avere: emancipazione, progresso sociale e sviluppo di un’alternativa alla realtà che viviamo attualmente. È necessario conquistare un futuro, poiché negli ultimi decenni una serie di eventi ha drasticamente peggiorato le condizioni economiche, politiche e sociali in cui viviamo: Il lavoro precario, l’alto tasso di disoccupazione, l’impoverimento delle  famiglie, l’esplosione di nuovi conflitti in tutto il mondo e il coinvolgimento dell’Italia hanno fatto aumentare il costo della vita e degli studi.

Nonostante ciò, continua a persistere la retorica, presente secondo cui “se ci impegniamo” o “se ce lo meritiamo”, riusciremo a farcela, creando aspettative che poi vengono sistematicamente smentite dalla realtà.

Una realtà in cui un governo, allineato alle politiche dell’Unione Europea e in piena continuità con i governi tecnici e di centrosinistra, continua a tagliare i fondi per il diritto allo studio, aumenta la precarietà nella ricerca e in tutti i settori lavorativi, sostiene l’invio di armi e la partecipazione ai conflitti militari, promuove la devastazione ambientale e cerca di limitare ogni forma di dissenso o visione alternativa. Di fronte a questa crisi di prospettive, non esiste un futuro garantito, ma tutto è da conquistare.

Per questo, per portare le mobilitazioni dentro agli organi, per una nuova rappresentanza, per partecipare alla costruzione di un’alternativa IL 14-15 MAGGIO alle ELEZIONI STUDENTESCHE ed al CNSU VOTA CAMBIARE ROTTA!