PROGRAMMA CNSU – CAMBIARE L’UNIVERSITÀ, CONQUISTARE UN FUTURO

Programma di lotta di Cambiare Rotta – Organizzazione Giovanile Comunista per le elezioni del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari del 14-15 maggio 2025

Pubblichiamo il programma di lotta completo: scarica e leggi il pdf e i materiali elettorali, VOTA CAMBIARE ROTTA!

Introduzione:

CI CANDIDIAMO AL CNSU PER LA PRIMA VOLTA dopo che ci siamo fatti conoscere negli atenei del paese, attraverso assemblee, mobilitazioni, iniziative politiche e culturali e non solo, spinti dall’esigenza di riconquistarci un futuro contro la crisi di prospettive di un presente fatto unicamente di incertezza, precarietà, guerra e devastazione ambientale. Ci siamo mobilitati con le tende contro il carovita e il carostudi e per un diritto allo studio realmente garantito; contro le molestie, i ricatti, gli abusi e le violenze che quest’università permette, costruendo solidarietà e lotte per i centri antiviolenza; abbiamo ottenuto l’apertura di corsi magistrali nonostante il Governo abbia tagliato sui fondi all’università con la rappresentanza e con la lotta, organizzando gli studenti dei corsi triennale a cui si stava negando il futuro; ci siamo schierati in prima fila in solidarietà con la Palestina, contro le complicità del nostro sistema formativo e della ricerca con Israele e il complesso militare-industriale; in ogni corso, aula o dipartimento pratichiamo l’antifascismo militante contro la deriva reazionaria e l’imbarbarimento in corso permesso e sdoganato dai Rettori nelle università; ogni giorno ci organizziamo contro questo modello universitario perché a questa università non serve una riforma, come quella che sta preparando la Ministra Bernini, ma una rivoluzione.

PER UNA NUOVA RAPPRESENTANZA che dalle mobilitazioni, mettendo al centro l’organizzazione, la solidarietà e il conflitto possa essere megafono delle lotte e rappresentare davvero le esigenze degli studenti e delle studentesse di tutti gli atenei. Il CNSU ai nostri occhi sarà sembrato inutile negli ultimi anni; eppure, nelle segrete stanze in realtà i rappresentanti sedevano con il ministero e con chi ha preparato tutte le peggiori riforme degli ultimi anni. Non hanno mosso un dito per difendere gli interessi degli studenti, ma anzi finora hanno usato gli organi solamente per favorire la loro propria carriera. L’assenza di una rappresentanza combattiva e di una partecipazione studentesca alla vita politica universitaria mettono infatti seriamente a rischio l’università: questo governo, in linea con i precedenti, sta tagliando e preparando una riforma peggiorativa dell’alta formazione, mentre la corsa alla guerra e al riarmo e l’assenza di possibilità lavorative dignitose mettono in discussione il futuro stesso. L’alternativa a tutto questo l’abbiamo dimostrata lo scorso 4 aprile nell’unica vera data di sciopero dell’università in cui tutti i settori del lavoro insieme agli studenti hanno scioperato per cambiare l’università. Come organizzazione nazionale crediamo inoltre nell’importanza di unire, invece che dividere, e avere una rappresentanza comune in ogni ateneo d’Italia che discute e si confronta continuamente, è una forza per tutti.  


UN VOTO A CAMBIARE ROTTA È UN VOTO CHIARO CONTRO GUERRA E RIARMO perché siamo l’unica lista candidata che negli ultimi anni ha ottenuto veramente delle vittorie di rottura di accordi bellicisti e che si è sempre espressa chiaramente contro ogni coinvolgimento delle università italiane con la ricerca a fini bellici. Ad oggi, infatti, il piano ReArm Europe dell’Unione Europea vuole trascinarci in un processo di riarmo su ogni livello, con delle ricadute pesantissime sulla nostra formazione. Nel piano infatti vengono citati programmi di “educazione sull’importanza delle forze armate” e di “cooperazione tra università e istituzioni di difesa per favorire corsi militari, esercitazioni e attività di formazione con giochi di ruolo”. Di fronte a questo è chiaro che l’Unione Europea dopo aver imposto negli ultimi trent’anni la distruzione dei sistemi formativi in Italia, con il Bologna Process e le direttive europee, aver devastato il sistema produttivo italiano, aver ucciso migliaia e migliaia di migranti nei mari del Mediterraneo, oggi vuole accelerare sull’esercito europeo e sul riarmo, attrezzandosi di fronte al rischio bellico a livello internazionale. Non possiamo illuderci quindi di un’Unione Europea dei popoli, di cooperazione, di alleanze, dell’Erasmus degli scambi, di una difesa Occidentale “buona”, di “armarsi per difendersi”, di “sognare un’altra Europa”. Le conseguenze di questo piano possiamo leggerle già nelle dichiarazioni del Rettore del Politecnico di Torino – già eccellenza in sviluppo di ricerche militari – che “a seguito del cambiamento della politica (il ReArm Europe) auspica un maggiore coinvolgimento di PoliTo nello sviluppo di tecnologie militari”. Per questo dobbiamo vedere le università come un campo di battaglia: come siamo stati nelle piazze a Roma e a Bologna e come saremo di nuovo il prossimo 21 giugno in corteo nazionale, contro il piano di riarmo, è necessario lottare dentro le nostre università, anche attraverso una nuova rappresentanza al CNSU, per rivendicare soldi alla formazione non alla guerra, contro i piani guerrafondai del criminale Occidente nel Medio Oriente, in Ucraina e in tutto il mondo.

Proprio quest’anno ricorre L’80ESIMO ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE:
80 anni dal 25 Aprile 1945 in cui i partigiani italiani insorsero contro l’occupazione liberando l’Italia dal nazifascismo, ma anche 80 anni dal 9 maggio 1945 data conosciuta come l’ultimo giorno di battaglia della Seconda Guerra Mondiale, in cui la Germania firmò la resa di fronte agli ufficiali dell’Unione Sovietica. Tra i partigiani in Italia e l’URSS in Europa i comunisti e le comuniste ci hanno liberato dalla barbarie della guerra e dal nazifascismo. Un ruolo fondamentale che hanno avuto in tutte le battaglie di avanzamento per i giovani e per l’umanità stessa: dalla lotta per la pace e il disarmo alla lotta per il miglioramento delle condizioni di vita di milioni di persone, le conquiste dei diritti sul lavoro, degli avanzamenti dei sistemi formativi e la scuola di massa e molto altro. Contrariamente alle menzogne delle classi dirigenti che hanno tentato di imporre l’ideologia della “Fine della Storia” o del “There is no alternative” raccontando favole sulla sconfitta del comunismo, gli stessi comunisti che 80anni fa ci hanno liberati oggi vivono nelle lotte: nelle mobilitazioni contro la guerra e il riarmo, nei posti di lavoro, nelle case in difesa degli sfratti, ma anche tra le giovani generazioni, nelle scuole e nelle università. Per tutto questo, a 80anni dalla Liberazione, al CNSU VOTA L’ALTERNATIVA, VOTA COMUNISTA, VOTA CAMBIARE ROTTA.