OTTIMI RISULTATI PER CAMBIARE ROTTA: ELETTI IN SENATO ACCADEMICO ALL’UNIVERSITÀ DI GENOVA

Per la prima volta in Italia, come studenti di Cambiare Rotta, organizzazione giovanile comunista, siamo eletti in Senato Accademico, ovvero nell’organo più determinante, in termini di indirizzo politico, dell’Università di Genova. Si tratta di un passaggio importante per tutta l’organizzazione che attesta l’affermazione di Cambiare Rotta come un soggetto credibile, rappresentativo e in crescita nelle università di tutta Italia riuscendo, in pochi anni, a compiere dei passi decisivi nella rottura degli equilibri della rappresentanza formale e concertativa a maggioranza di centro sinistra, e costituendo un’alternativa reale.

Questi ottimi risultati confermano la validità della scelta intrapresa qualche anno fa di costruire Cambiare Rotta nel radicamento all’interno del settore studentesco. Ci siamo sempre mobilitati per il diritto allo studio, a partire dalle tende in tutta Italia contro il caro affitti; abbiamo proseguito quest’anno con il percorso dei #lunedìlotta, che qui a Genova abbiamo concentrato sulle condizioni disastrose di studentati e mense; ci siamo mobilitati contro il caro trasporti, per calmierare i prezzi ai fuorisede ed ai pendolari, che affrontano costi sempre maggiori.
Siamo sempre stati in prima linea nelle lotte in solidarietà alla Palestina, sin da subito ci siamo schierati contro gli accordi che la nostra università intrattiene con Israele e con industrie belliche, costruendo presidi, assemblee e piantando le tende in università durante l’Intifada studentesca.
Siamo stati gli unici a mobilitarci concretamente per il problema sistemico delle molestie e della ricattabilità in università, quando a novembre ci siamo incatenate per una settimana al rettorato, chiedendo e ottenendo l’istituzione di un centro antiviolenza, e quando il 7 marzo siamo scesi in piazza insieme agli studenti medi dell’OSA, portando più di quattromila studenti in corteo: un corteo studentesco come non si vedeva a Genova da almeno 15 anni.
Ci siamo opposti alla ministra Bernini, alle sue riforme e i tagli al FFO e il 4 aprile abbiamo costruito uno sciopero nazionale, che ha unito tutto il comparto della formazione in piazza.

Ci siamo candidati per la prima volta al CNSU e a UniGe, per riappropriarci anche dello strumento della rappresentanza, da troppo tempo in mano a liste che hanno abbandonato il coinvolgimento degli studenti direttamente interessati e convertendo la rappresentanza in uno strumento ai propri fini carrieristici personali.
Abbiamo portato invece una rappresentanza come megafono delle lotte e i 700 voti che abbiamo ottenuto sono 700 studenti e studentesse che hanno scelto e votato un programma di rottura con rivendicazioni chiare contro il riarmo e il genocidio in Palestina, contro le ingerenze dei privati nella formazione pubblica, per un’università veramente gratuita, accessibile e di qualità e molto altro per “Cambiare l’università, conquistare un futuro!”. Un programma radicale e allo stesso tempo in grado di intervenire capillarmente nelle specificità di ogni corso di studio con la solidarietà, il conflitto e l’organizzazione.

Non è un caso che abbiamo ottenuto un seggio al Senato Accademico proprio a Genova, in un ateneo di serie B, in cui gli iscritti percepiscono in maniera pesante le conseguenze dello smantellamento del diritto allo studio e della crisi di prospettive.
E rivendichiamo anche un’altro risultato: seppure le percentuali di affluenza siano ancora insufficienti, per la prima volta rispetto al trend negativo delle tornate precedenti tornano a crescere sia per le elezioni locali che per il CNSU, dove sono storicamente bassissime. Di questi voti abbiamo ottenuto oltre il 17% delle scelte al CNSU e il 10% per le elezioni locali dove, oltre ad eleggere la prima Senatrice Accademica in Italia per la nostra Organizzazione, sono stati eletti anche tutti e 16 i nostri candidati ai Consigli di Corso di Studio.
La rappresentanza infatti apre un nuovo campo di battaglia: porteremo la conflittualità in ogni organo, rilanciando con più forza la ricerca di una partecipazione studentesca ad ogni processo decisionale, per una rappresentanza reale degli studenti, delle loro necessità concrete nel percorso di studi e nelle prospettive future. Non faremo passare nulla: lotteremo contro il ruolo complice dell’università nella precarietà del lavoro, con gli stati terroristi come Israele e nella filiera bellica!

La lotta prosegue, siamo già al lavoro in queste settimane: contro il decreto sicurezza, in stato di agitazione nelle università e in piazza a Roma il 31 maggio; nella costruzione della grande manifestazione nazionale del 21 giugno di tutti i settori politici e sociali che rifiutano categoricamente le politiche di riarmo e difesa comune dell’Unione Europea e la complicità con Israele terrorista; nell’organizzazione della quarta edizione del campeggio estivo di Cambiare Rotta e OSA, il “Sierra Maestra Camp” che si terrà dal 15 al 21 luglio a Paestum e che vedrà centinaia di studenti e studentesse di tutta Italia rilanciare l’opposizione studentesca e la costruzione dell’Alternativa.


Da Genova a tutta Italia è arrivato un segnale chiaro: i comunisti avanzano nelle università del paese, è tempo di Cambiare Rotta!