ALLARME DEMOCRAZIA: RETTORI SI ESPRIMANO CONTRO LE INFILTRAZIONI DELLA POLIZIA NELLE ORGANIZZAZIONI STUDENTESCHE 🚩Martedi 1/07 PRESIDI DAVANTI AI RETTORATI IN TUTTA ITALIA

Ieri abbiamo tenuto una conferenza stampa e un presidio davanti al Senato con Potere al Popolo e moltissimi rappresentanti eletti in diversi atenei accorsi da tutta Italia per denunciare e chiedere conto al governo dei tentativi di infiltrazioni di agenti dell’antiterrorismo nelle organizzazioni giovanili e studentesche CAU e Cambiare Rotta.
È inaccettabile che tali operazioni vengano compiute nei confronti di chi si ogni giorno si impegna negli atenei nella difesa del diritto allo studio, all’abitare, per un futuro diverso, libero da guerra, sfruttamento e precarietà. I veri terroristi sono quelli che accettano di collaborare con le fabbriche di armi fomentando le guerre in tutto il mondo e provocando una crisi sociale senza precedenti. Ma tutto questo non ci sorprende: in questi anni la nostra attività ha portato tantissimi giovani a non accettare lo stato di cose presenti, a non farsi intimidire di fronte ai numerosi attacchi repressivi, dal decreto sicurezza o dalle manganellate in piazza.
Fa sorridere oggi ripensare alle parole della Ministra Bernini (e non solo) che nel corso degli ultimi anni con il crescere delle proteste contro il genocidio in Palestina ci definiva infiltrati, rifiutandosi di accettare che le giovani generazioni non accettano di essere complici delle brutalità compiute da Israele e rifiutano le politiche di guerra e riarmo. Cara Ministra, cari rettori, gli infiltrati c’erano, ma erano agenti di polizia finti studenti che con questa operazione hanno tentato di limitare la libertà democratica di protesta e dissenso.
Ancor più grave è che questa operazione è andata avanti mentre come CR eravamo candidati alle elezioni locali e per il CNSU, che hanno portato al voto migliaia di studenti e che (almeno sulla carta) dovrebbero rappresentante un momento fondamentale per il sistema democratico universitario.
Questo caso infatti parla di un problema che non riguarda solo noi: il Governo Meloni sta incrementando gli strumenti di controllo e repressione politica e poliziesca.
Non dimentichiamo il tentativo di inserire nel decreto sicurezza l’obbligo di collaborazione tra atenei e settori dell’intelligence, le numerose denunce, ricatti e intimidazioni a carico di studenti, docenti, ricercatori e lavoratori.
In questo senso ci rivolgiamo a tutte le componenti della comunità accademica, ai singoli e alle organizzazioni studentesche democratiche e antifasciste, da chi si candida alle elezioni a chi si impegna a costruire iniziative di mobilitazione dal basso, a chi non vuole accettare le ingerenze dell’apparato repressivo tra i movimenti e negli atenei: mobilitiamoci martedì sotto ai Rettorati di tutta Italia, costruiamo un fronte ampio in difesa della libertà politica di espressione del dissenso, organizzazione e manifestazione in università.
Non ci faremo intimidire, continuiamo a costruire l’Alternativa.