BLOCCHIAMO TUTTO PER UN MONDO NUOVO – Assemblea studentesca e universitaria nazionale
Assemblea studentesca e universitaria nazionale in contemporanea a Bologna, Roma e Bari, Sabato 15 e domenica 16 novembre
ISCRIVITI ORA PER PARTECIPARE AL LINK


Negli ultimi mesi è successo un fatto inedito per il nostro Paese: il grido partito dai lavoratori portuali di Genova, decisi a bloccare tutto per difendere la missione della Global Sumud Flotilla partita per rompere l’assedio criminale imposto da Israele in Palestina, è stato accolto da milioni di lavoratori, studenti e cittadini da Nord a Sud.
Le giornate di sciopero indette dall’Unione Sindacale di Base hanno travolto tutti i posti di lavoro, di studio, le strade e le piazze delle città e bloccato per intere giornate i ritmi e la passività della vita quotidiana. Gli enormi cortei e mobilitazioni che hanno attraversato le nostre città sono stati la risposta alla necessità, individuale e collettiva, di fare qualcosa di fronte ai crimini di questo sistema, che a Gaza sono diventati evidenti al mondo intero.

Chi è sceso in piazza per la Palestina lo ha fatto non solo perchè siamo stati costretti a guardare, impotenti, un genocidio in diretta ma perchè da troppo tempo vogliono costringerci a credere che la barbarie dell’imperialismo, del colonialismo e del capitalismo sia l’unico – e il migliore – mondo possibile.
Il nostro Paese, come tutto l’Occidente, è caratterizzato da sfruttamento lavorativo e crisi economica, facciamo fatica ad arrivare a fine mese o ad immaginarci un futuro con una casa, un lavoro e dei servizi dignitosi, non sopportiamo più l’oppressione della scuola-gabbia, non più ascensore sociale, e le difficoltà di un’università costosa ed escludente.
I protagonisti delle piazze per la Palestina sono proprio quei settori sociali ai quali per anni governi di centro destra e centro sinistra hanno chiesto dei sacrifici e ora, nelle terribili immagini che arrivano da Gaza, diventano chiari i reali interessi perseguiti dalle classi dirigenti: guerra, colonialismo, sfruttamento.
Gli studenti e le studentesse hanno fatto la loro parte, dall’altissima partecipazione nelle piazze fianco a fianco con i lavoratori, alle numerose mobilitazioni nelle scuole e nelle università, con occupazioni, picchetti, blocchi e iniziative di boicottaggio. Gli studenti medi che tre anni fa diedero vita al movimento studentesco della Lupa contro questo modello scolastico, gli universitari delle tende contro il caroaffitti e delle Intifade studentesche contro gli accordi con Israele, con quel ‘blocchiamo tutto’ hanno messo in moto un processo di attivazione e organizzazione studentesca che ha coinvolto interi – e nuovi – pezzi del mondo della formazione.
Non tutto infatti si è concluso nelle grandi piazze, anzi, è proprio nei giorni successivi che si sta vedendo il senso di questo processo: le assemblee studentesche e i momenti di mobilitazione continuano, si allargano e provano ad immaginare nuovi strumenti e mezzi di organizzazione per rispondere alle variegate esigenze di attivazione che si sono espresse con il sostegno alla Palestina. L’obiettivo? Sostenere la Palestina fino alla liberazione, combattere il sionismo, organizzare la sfiducia e il rifiuto nei confronti delle politiche del governo complice di genocidio, ma anche continuare la battaglia contro la guerra e il riarmo, per il diritto allo studio, alla casa, a un futuro dignitoso.
È questa la nuova sfida che le organizzazioni studentesche e universitarie devono affrontare, per questo vogliamo costruire una grande assemblea nazionale studentesca e universitaria, il 15 e 16 novembre, dislocata su tre città, Bologna per il nord, Roma per il centro e Bari per il sud, per dare la possibilità a tutti gli studenti e le studentesse, delle scuole e delle università, di avere a disposizione una struttura organizzata e strumenti di lotta per non essere obbligati a rinunciare al futuro, per non dover accettare guerra, genocidio e sfruttamento, per essere pronti a bloccare tutto per un mondo nuovo.
