Il nostro aprile Resistente
Il nostro aprile Resistente, respingendo i frutti avvelenati della #UE e della #NATO, le braccia organizzate del capitale in Europa nel XXI secolo. In ordine sparso:
spezzone contro la guerra assieme ai compagni di Eurstop Emilia Romagna nel corteo cittadino Resistenza è Liberazione, promosso da quelle tante realtà antifasciste indisponibili a fare del 25 aprile una mera data commemorativa vuota e istituzionalizzata
banchetto al Pratello R’esiste, con i compagni della redazione locale di Contropiano.org e tanti altri
diverse occasioni di approfondimento e dibattito con il Comitato Ucraina Antifascista Bologna e la rete Noi Saremo Tutto, perchè gli scenari di guerra voluti dalle nostre classi dirigenti sotto il paravento democratico sono la culla di nazionalismi e vecchi e nuovi fascismi
cortei spontanei dei lavoratori e delle lavoratrici per le strade di Milano, raggiungendo tutti insieme l’Assemblea Nazionale dell’ Unione Sindacale Di Base
sanzionamenti all’Opificio Golinelli e flash mob alla Direzione Territoriale del Ministero del Lavoro: retorica dell’autoimprenditorialità e Garanzia Giovani sono solo fumo negli occhi gettato da chi vorrebbe venderci un futuro di precarietà e sfruttamento
garantito lo svolgimento di un’assemblea partecipata da un centinaio di studenti mentre lo #StartUpDayInculator permetteva a Oscar Farinetti di raccontare che “1 su 1000 ce la fa” in una Piazza Verdi militarizzata
dieci giorni di lotta fianco a fianco agli abitanti delle Case Occupate Nelson Mandela e ad Asia-Usb Bologna, dove la fatica di presidi, colazioni resistenti con tantissimi solidali tutte le mattine, scalate sui tetti del Comune e tante ore sottratte al sonno è ben valsa il risultato di ottenere un tavolo con l’assessore competente e di ridare dignità alle decine di occupanti di Via Irnerio, ma per i diritti di tutti coloro che subiscono l’emergenza abitativa a causa delle scelte politiche di un’amminsitrazione complice dei vertici nazionali ed europei
QUANDO L’INGIUSTIZIA DIVENTA LEGGE, LA RESISTENZA DIVENTA DOVERE