Amnistia per i reati politici e sociali
Cesare Battisti è tornato in Italia. Dopo più di 30 anni dalla fine di una guerra non dichiarata ma combattuta dallo Stato e i padroni contro le organizzazioni del movimento operaio e della sinistra di classe, il più famoso latitante di uno dei gruppi armati attivi in quegli anni è stato arrestato. Lo abbiamo visto scendere dall’aereo di ritorno dalla Bolivia, dopo una inspiegabile estradizione lampo, come un trofeo di guerra. Di trofeo di guerra infatti si tratta. Negli anni settanta e ottanta infatti in questo paese si è combattuta una guerra a bassa intensità, dichiarata dallo stato alla sinistra e iniziata con la strage di piazza Fontana, proseguita con le altre di stragi senza colpevoli e combattuta senza esclusione di colpi con omicidi, tortura, carcere preventivo. È una guerra però finita, vinta dallo Stato e, come ha ricordato non un “comunista intransigente” ma l‘ex capo di stato Francesco Cossiga, quella “guerra sporca” deve ritenersi finita e una volta che le guerre sono finite i “PRIGIONIERI DEVONO TORNARE A CASA”
Le istituzioni di questo paese invece, con la complicità di tutte le forze politiche dell’arco parlamentare e di buona parte della società civile e culturale, vogliono oggi seppellire Battisti in carcere, con l’obiettivo di cancellare il tentativo di assalto al cielo di quegli anni. Per noi invece prendere parola sulla vicenda di Cesare Battisti, uomo per il quale non nutriamo particolari simpatie, significa ancora una volta chiedere l’amnistia per tutti i prigionieri di una stagione terminata, ma anche aprire oggi un dibattito sulla necessità dell’amnistia per tutti i reati legati alle lotte sociali. In un periodo dove la repressione e la repressione preventiva si fanno più dure, diviene necessario non consegnare la vicenda Battisti ai suoi carcereri. Costringere il paese a fare i conti con la propria storia significa difendere l’agibilità politica di tutti gli attivisti politici e sociali impegnati nella costruzione di una alternativa sociale e politica.
Noi Restiamo