Solidarietà agli attivisti colpiti dalla repressione

Di nuovo, questa mattina, la repressione dello stato si è abbattuta su altri compagni bolognesi. 6 attivisti di Tpo, Labàs e Hobo sono stati colpiti da obblighi di dimora e arresti domiciliari.
Questa volta, ai compagni viene contestata l’organizzazione del corteo dello scorso 18 ottobre, dove un migliaio di attivisti sfilarono contro il presidente di Bankitalia, Visco, e contro il comizio dei fascisti di Forza Nuova.
Questi provvedimenti seguono le 30 denunce arrivate ad agosto per quella giornata, in cui l’unica nostra colpa è stata quella di voler protestare contro chi è responsabile delle politiche di austerity imposte alle classi popolari del nostro Paese e segnare il nostro rifiuto incondizionato verso chi sfrutta l’austerità per scatenare una guerra tra poveri.
Per l’ennesima volta, ci tocca tristemente constatare come le istituzioni locali e statali non si pongano remore nel reprimere chi si batte per un mondo diverso, più giusto ed equo, dove non ci sia posto per il fascismo e la xenofobia.
Riconosciamo in questi provvedimenti anche la mano del Partito Democratico cittadino, il quale sulla pelle degli attivisti bolognesi sta giocando la sua partita in vista delle prossime elezioni amministrative.

A questi compagni di lotta, vittime della repressione unita a vili giochi politici, va tutto il nostro supporto e la nostra solidarietà attiva.

No Pasaran!

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