Giornata di lotta per il diritto all’abitare e contro la chiusura degli spazi

Poche settimane fa, il Comune di Bologna ha firmato l’acordo con l’Inail stanziando fondi pubblici per l’utilizzo dell’ex residence Galaxy, uno dei tanti stabili che in questa città vengono abbandonati e lasciati vuoti per anni, ed assegnare gli alloggi a 35 nuclei familiari in condizioni di emergenza abitativa. Naturalmente questo non può rappresentare una soluzione al problema abitativo, né può essere usato come scusa per porre sotto sequestro tutte le occupazioni abitative presenti in città. In più, da ieri, le case occupate Nelson Mandela, site nello stabile di via Irnerio 13 sono state poste sotto sequestro. Questo stabile ha visto la nascita della nostra campagna giovanile e del Centro Studio Occupato TerzoPiano, che da due anni è diventata una realtà di incontro, dibattito e produzione di percorsi di lotta.
Dunque questa mattina ci siamo presentati a Palazzo d’Accursio insieme ad Asia-Usb e agli abitanti delle sue occupazioni per poter parlare durante il question-time, e chiedere, anzi, pretendere dei chiarimenti dall’amministrazione comunale. Naturalmente, non ci è stato concesso di poter parlare al sindaco o a qualche assessore competente (come sarebbe legittimo nelle giornate di question-time) poichè siamo stati bloccati all’ingresso da un reparto di celere ben schierato a difesa di quelle istituzioni che ancora si ostinano a definirsi “democratiche”, ma che sempre più sanno mostrare solo la faccia repressiva a chi chiede diritti e dignità.

La giornata di oggi ha visto anche la storica occupazione di Atlantide nel cassero di Porta Santo Stefano, che ospitava realtà femministe e Lgbtq venire sgomberata in mattinata dalle forze dell’ordine e col plauso dell’amministrazione comunale, che su questa vicenda ha ribadito tutta la sua pochezza e la mancanza di una linea comune, rese evidenti con la revoca delle deleghe all’assessore Ronchi da parte di un sindaco sempre più in balìa degli eventi.

Le nostre lotte però non si concludono in questa giornata: con l’Asia e gli inquilini di via Irnerio e via Toscana siamo riusciti ad ottenere un tavolo con l’amministrazione fissato per il 20 ottobre e, una volta ottenuta questa apertura, siamo andati a portare la nostra solidarietà ai collettivi di Atlantide, radunatisi in Piazza Maggiore per una conferenza stampa alla fine di un corteo che ha sfilato per le vie della città.

I nostri percorsi, le nostre lotte e le rivendicazioni di un futuro diverso da quello che le classi dirigenti di questo Paese vogliono per tutti noi, ci porteranno dunque di nuovo nelle strade e nelle piazze cittadine. Non ci faremo intimidire né tantomeno scoraggiare dall’atteggiamento arrogante e strafottente della giunta comunale e della questura e in questo mese costruiremo, insieme a tutte le altre realtà cittadine, il percorso di avvicinamento all’8 novembre, data in cui Matteo Salvini verrà a Bologna in vista delle elezioni della prossima primavera, nell’ipotesi che uno dei suoi scagnozzi fascio-leghisti conquisti il comune, sfruttando anche l’evidente confusione e mancanza di prospettive all’interno del PD e della sinistra bolognese. A questa finta contrapposizione, utile solo a far racimolare voti e consensi ad entrambi i Matteo, noi ci sottraiamo e contrapponiamo la costruzione di percorsi di ricomposizione sociale dal basso, che abbiano come basi sia il rifiuto della becera xenofobia fascio-leghista, sia il contrasto al “partito della Nazione” di Renzi e al costante massacro sociale che sta imponendo al nostro Paese.

L’uscita dalla crisi e dall’austerità esiste ed è praticabile, ma è solo rompendo la gabbia dei trattati europei e rifiutando ogni frammentazione delle classi subalterne, sia essa su base etnica, territoriale o religiosa che potremo raggiungerla.
Siamo tutti e tutte parte di un’unica lotta, la lotta per l’emancipazione e la liberazione di ogni essere umano dallo sfruttamento, dalla povertà e dalle discriminazioni.

Noi Restiamo
Ross@

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