Contestare la ministra Pinotti non deve essere un tabù

Riceviamo e condividiamo dai compagni di Pesaro, perchè è importante allargare le maglie di un necessario movimento contro lo stato di guerra permanente dentro il quale ci stanno infilando i nostri governi.

 

CONTESTARE LA MINISTRA PINOTTI NON DEVE ESSERE UN TABU’

Oggi abbiamo contestato la ministra della difesa Roberta Pinotti alla festa dell’unità di Pesaro; lo abbiamo fatto silenziosamente, aprendo uno striscione contro l’intervento in Libia di fronte alle poche persone presenti all’incontro; nonostante la tranquillità dimostrata un ingente numero di polizia, digos e il servizio d’ordine del Partito Democratico ci sono piombati addosso; gli stessi spettatori presenti sono rimasti increduli di fronte alla violenza con la quale ci hanno spintonato e con la quale hanno tentato di strapparci lo striscione; di seguito riportiamo le ragioni per la quale oggi abbiamo voluto contestato la ministra “della difese” Roberta Pinotti:”Bombardare non deve essere un tabu'” questa frase della poco
Onorevole Ministra Pinotti ci rende già l’idea di chi abbiamo di fronte.
Chiamarla Ministro della Difesa sarebbe quanto mai una contraddizione in termini data la sua spiccata tendenza alla guerra; fin dal primo momento del suo mandato infatti l’On. Pinotti si è mossa all’interno dello scacchiere geopolitico tessendo e rafforzando una serie di relazioni con soggetti controversi. Tra i più clamorosi ricordiamo gli accordi di scambio militare ed industriale con Israele, recentemente protagonista di nuovi e violentissimi bombardamenti ai danni della popolazione Palestinese, e ilQatar, uno dei paesi Arabi più compromessi nel finanziamento e nel sostegno di fazioni terroristiche filo-ISIS.
Ricordiamo anche che nell’ultimo anno la Ministra Pinotti, insieme al Premier Matteo Renzi e all’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è stata autrice di un autentico tira e molla sulla questione Libica. Era facile prevedere il risultato, troppi interessi economici in gioco e troppa l’ambizione di contare qualcosa a livello Europeo per non arrivare a contemplare vagamente un intervento militare.
Iniziati i bombardamenti Statunitensi sulla Libia salta tutto il castello di carte e pur negando fino alla fine si scopre che l’Italia sta garantendo ai droni statunitensi un supporto logistico dalle basi militari in Sicilia e infine che sul territorio Libico sono presenti soldati Italiani, il tutto senza alcun tipo di passaggio Parlamentare.
Cosi l’Italia e la NATO dopo aver destabilizzato la Libia nel 2011 oggi ripropongono la stessa medicina fatta di morte. E quando la guerra di ritorno ci porterà le bombe in casa? Come già accade in Francia o in Germania? Quando i vari Pinotti, Renzi, Napolitano, vorranno piangere con noi i nostri morti? Li dovremo respingere! Perchè sono loro stessi la causa di quei morti.
Quando in autunno saremo chiamati a votare al referendum sulla riforma costituzionale, il nostro NO sarà la nostra arma contro un governo che dietro alla governabilità e la velocità nasconde la guerra, interna contro welfare e diritti, ed esterna opprimendo e destabilizzando intere aree per meri interessi di mercato.

NON LASCIAMO IN PACE CHI FA LA GUERRA!

Spazio popolare Malarlevet Pesaro