La lotta per la casa non si sgombera

Questa mattina all’alba un nuovo sgombero ha svegliato la città, l’ultima occupazione abitativa di Bologna è stata sgomberata da una Polizia che non si è risparmiata violenze anche all’interno della palazzina stessa; nella quale era impossibile far accedere giornalisti per testimoniare i soprusi della polizia;

In un paese dove si muore di epilessia non ci stupiamo più di nulla, eppure non dobbiamo assolutamente accettare questa nuova faccia della democrazia targata PD che nell’ultimo anno, solo a Bologna, ha posto fine, con la violenza, ad oltre 20 esperienze di autorganizzazione dal basso che rivendicavano diritti e dignità fuori dalla logica dell’emergenza.

È questo il clima nel quale si vuole far approvare la riforma costituzionale;

C’è un filo rosso che collega lo sgombero di questa mattina all’omicidio di Abdel Salam, alla militarizzazione dei territori, a tutte quelle riforme che limitano sempre di più la partecipazione popolare nei processi decisionali: la chiusura degli spazi di democrazia;

Se la polizia si sente legittimata a reprimere le lotte sociali, se i padroni si sentono protetti al punto di poter uccidere chi lotta per i diritti sul posto di lavoro, questo accade perché chi governa si sente talmente forte da poter reprimere tutto il dissenso con la forza;

Il 4 dicembre, votando NO, dobbiamo dimostrargli che così non è, che il malumore per le politiche antipopolari di Renzi e del PD possono, devono, organizzarsi verso e oltre il referendum costituzionale.

CASA, REDDITO, DIGNITÀ!