Noi Restiamo e Sepc contro l’appoggio strumentale di fascisti e xenofobi all’indipendentismo catalano
Dal 21 al 23 novembre, Noi Restiamo ha organizzato un tour nazionale con compagne e compagni provenienti dalla Catalogna, militanti della Sepc e di Arran, organizzazioni studentesche e giovanili della sinistra indipendentista. Compagni che sono stati in prima fila e a disposizione della volontà popolare nella costruzione e nella difesa del Referendum dello scorso ottobre. Giovedì 23 novembre si è tenuta l’iniziativa a Torino in un’aula del Campus Einaudi nonostante l’università abbia cercato in tutti i modi di non far tenere l’iniziativa non concedendo l’aula richiesta.
Apprendiamo da un articolo su un giornale online che tra il pubblico presente all’iniziativa c’erano alcuni membri del “movimento universitario piemontese”, “movimento” insignificante vicino alla Lega Nord, fascista e xenofobo. Tenendo nascosta la loro identità durante l’iniziativa, hanno poi resa pubblica una fotografia con l’ignaro compagno catalano presente a Torino che ovviamente non era a conoscenza della loro identità, professando un appoggio alla lotta catalana, seppure rimarcando la differenza e il disaccordo ideologico con quella lotta, della quale andrebbe parlato “rispettando tutte le opinioni”.
Come Noi Restiamo e Sepc rimarchiamo la più totale distanza da questi soggetti, reazionari, xenofobi e interclassisti, che hanno interesse a negare il portato democratico, di classe e di genere dell’indipendentismo catalano. Una lotta che contribuisce oggi a costruire e rafforzare l’ipotesi di un’alternativa democratica e progressista per le classi popolari sempre più oppresse dallo stato spagnolo, mai liberatosi del tutto dal franchismo, e dalle politiche di austerità dell’Unione Europea. Queste persone, così come qualunque gruppo fascista e razzista, non sono le benvenute alle nostre iniziative.