A fianco degli arrestati di Piacenza

La vendetta dello Stato non si fa attendere. Dopo aver subito una pesantissima sconfitta politica nella grande mobilitazione antifascista di sabato 10 febbraio, quando in decine e decine di città sono scesi in piazza migliaia di uomini e donne contro l’attentato fascista di Macerata e contro lo sdoganamento antipopolare dei gruppuscoli fascisti, il ministro di polizia Minniti gioca le sue carte. A Macerata rimuove il questore, cercando di far passare come malagestione tecnica una vera e propria disfatta politica, a Piacenza arresta tre compagni, Giorgio, Moustafa e Lorenzo, alcuni tra i “cattivi” che hanno reagito alle cariche dei carabinieri nella città emiliana. Ma non sta a Gentiloni, a Renzi, a Minniti far la morale e decidere i limiti dell’antifascismo. Con la complicità dei mass-media si sta cercando, come sempre, di dividere gli antifascisti tra i buoni, democratici e legalitari di Macerata e i cattivi, violenti e criminali di Piacenza. Non staremo a questo giochetto. Non ci faremo dividere, perché l’antifascismo è nostro, è rosso, e ce lo teniamo ben stretto. Per questo esprimiamo piena solidarietà ai compagni arrestati, colpiti dall’ennesimo episodio di repressione che Minniti sta mettendo in campo in questi mesi. Non ci facciamo spaventare, non arretriamo di un passo. Perché tutta la violenza che mettete in campo, tutto l’oscurantismo che ordinate ai giornali, tutti i decreti che emanate…in fondo è la consapevolezza che la nostra forza sta montando.

LIBERI TUTTI