Fight/Right – Diritti senza confini, il nostro intervento all’assemblea nazionale di sabato 29 settembre a Roma

Ciao a tutti, vorremmo partire con una considerazione rispetto al contesto che si prefigura con l’approvazione del Decreto Legge Salvini, quello che a noi sembra evidente è che il DL miri al deflagrare di una vera e propria bomba sociale, creando una situazione di marginalizzazione forzata dei migranti favorendo il proliferare dei piccoli reati tanto funzionale alla costruzione ideologica del nemico interno. Il secondo aspetto del DL riguarda tutto la repressione delle organizzazioni e degli attivisti mascherando questo attacco come questioni che riguardano la sicurezza e l’ordine pubblico.

Ci teniamo a sottolineare che questo nesso, MIGRANTI-SICUREZZA, è figlio del decreto del precedente ministro degli interni PD Marco Minniti.

Quello che dobbiamo fare noi è dunque ribaltare questa percezione del “pericolo migrante” opponendovi la materialità della lotta per la conquista dei diritti che oggi è terreno praticato principalmente dai migranti. Dalla casa alla logistica fino al bracciantato. La manifestazione del 16 giugno #PrimaGliSfruttati è la stella polare in questa lunga notte che ci mostra la via. La lotta di migranti e “autoctoni” uniti che chiedono diritti per tutti spezzando il razzismo prima che sul piano culturale su quello materiale dei processi di organizzazione.

Un nuovo momento di mobilitazione comune crediamo sia la manifestazione in programma per il 20 di ottobre sul tema delle #Nazionalizzazioni, in particolar declinandolo sulla questione delle cooperative (bianche, rosse, verdi) che gestiscono il mondo dell’accoglienza che oggi produce un doppio livello di sfruttamento a partire dai migranti ma coinvolgendo anche i lavoratori.

Dunque avanti con le mobilitazioni, le tempistiche di questa devono rispondere – in questa fase – solo alla nostra capacità di costruire organizzazione, non all’appeal che possono ottenere a livello mediatico all’interno dei sempre più erosi circuiti militanti o del mondo dell’associazionismo indignato da questo decreto e dal clima di razzismo diffuso. Un NO assoluto ad allargamenti al ceto politico e sindacale complice a vario titolo della situazione attuale, non solo perchè questo ormai è residuale ma anche, e sopratutto, perchè minerebbe la nostra credibilità nei confronti del nostro blocco sociale di riferimento.

Le recenti piazze antifasciste – in cui siamo fieri di aver dato anche noi un contributo – di Catania, Rocca di Papa, Grosseto, ci insegnano che c’è un mondo fuori dalle liturgie di “fronti unici” perciò coraggio e determinazione, ricostruiamo soggettività autonome e indipendenti dal quadro politico istituzionale.

Concludiamo dando pieno appoggio all’ipotesi di dicembre come periodo in cui costruire la manifestazione di Fight Right, Noi Restiamo in avvicinamento alla data costruirà un convegno che leghi la questione dell’Immigrazione a quella dell’Emigrazione, approccio per noi centrale per non perdere mai di vista la radice comune dei due processi migratori.