NICOLETTA LIBERA! La dignità non si può arrestare, ora e sempre NO TAV!

Ieri sera le forze dell’ordine hanno prelevato Nicoletta Dosio dalla sua casa in Val di Susa per incarcerarla alle Vallette di Torino. Nella mattinata di ieri infatti era stata resa nota la revoca della sospensione dell’ordine di carcerazione, disposto dalla Procura Generale di Torino, e ci si preparava per affrontare il passo successivo. Insieme a lei, altri 11 sono stati condannati per gli stessi fatti del 2012: la colpa è quella di aver liberato il passaggio alle macchine all’altezza del casello autostradale di Avigliana della A32.

Nicoletta aveva già chiarito che avrebbe rifiutato qualsiasi misura alternativa alla detenzione e che avrebbe preferito l’incarcerazione. Qualsiasi tipologia repressiva messa in atto dallo stato, anche tra quelle meno afflittive, sarebbe stata infatti spropositata e ingiusta rispetto all’atto di protesta organizzato dal movimento NoTav, e non avrebbe accettato l’ipocrisia delle misure alternative e dei domiciliari, che avrebbero reso una prigione la sua stessa casa. Già in passato infatti Nicoletta aveva violato sistematicamente i domiciliari e qualsiasi altra misura cautelare applicata nei suoi confronti.

Solo all’inizio di dicembre la macchina repressiva era stata messa nuovamente in moto in un continuo accanimento contro i NoTav, con arresti e misure cautelari per 14 persone per la marcia del 27 luglio di quest’anno, in risposta alla decisione della nuova compagine di governo PD-5stelle di continuare con il progetto del Tav.

Questo nuovo accanimento avviene nello stesso periodo in cui nuove indagini sulla ‘ndrangheta in Piemonte hanno portato alla luce numerosi colloqui fra boss mafiosi ed esponenti di ogni colore politico, per far ripartire il cantiere, confermando quello che per noi abbiamo sempre saputo: PD, Lega e 5Stelle, insieme a Confindustria e sindacati complici, costituiscono una cordata in sostengono agli stessi interessi affaristici legati agli appalti, allo sperpero di denaro pubblico e alla distruzione ambientale.

Stato e magistratura perseguitano violentemente da più di vent’anni il movimento NoTav, rispondendo con manganelli e sbarre alle richieste di giustizia sociale e ambientale per il territorio e per la società intera. Non ci stupisce che in parallelo l’intrico di interessi fra politica, mafia e impresa, che vedono nelle grandi opere inutili di devastazione del territorio un’occasione facile per fare profitti, in barba a ogni rispetto per l’ambiente, non ricevano alcun tipo di freno. Il silenzio dei media e l’inerzia dei Pm, anche i più notoriamente forcaioli, valgono solo per chi persegue l’unico obiettivo di peggiorare le nostre vite e speculare sulla nostra pelle.

Per questo sappiamo benissimo da che parte stare, dalla parte di chi lotta, di chi resiste! Solidarietà a Nicoletta, agli 11 condannati e a chi ogni giorno a testa alta difende la dignità di tutti e tutte.

Come si urla in valle, tra i sentieri di montagna: a sarà düra! è una promessa. Mobilitiamoci subito: qui i primi appuntamenti.
Ora e sempre NoTav, fino alla vittoria!