La nostra terra è il nostro congiunto // Assemblea Siciliana

LA NOSTRA TERRA E’ IL NOSTRO CONGIUNTO
– Assemblea e dibattito pubblico virtuale –

Domenica 10 Maggio – ore 18 – link piattaforma in aggiornamento
Evento facebook

L’ultima settimana, caratterizzata dall’ingresso del paese nella “fase 2” dell’emergenza coronavirus, è stata teatro delle vergognose giravolte politiche del governatore Nello Musumeci, il quale ha prima bloccato, tramite un’ordinanza, i rientri in Sicilia di studenti e lavoratori fuori sede, per poi fare dietrofront una volta incalzato da mobilitazioni trasversali di sindacati e movimenti giovanili, che in Sicilia hanno visto i militanti del sindacato Asia USB avanzare le nostre rivendicazioni, manifestando davanti alla prefettura di Catania.

Da ogni parte della penisola infatti, non si sono fatte attendere le voci dei siciliani che, a causa dell’aggravarsi delle loro condizioni materiali in seguito all’emergenza, si sono visti paradossalmente impedito un necessario ritorno a casa. Tali rivendicazioni, da parte di giovani, studenti e lavoratori precari, vanno ad inserirsi in un generale contesto di crisi che da due mesi a questa parte è andata ad intaccare il presente ed il futuro delle classi sociali più deboli.

Licenziamenti, sospensioni dal lavoro non retribuite, impossibilità di pagare le tasse universitarie e nel reperire il materiale per lezioni online, difficoltà nel pagare le utenze e il canone di affitto senza nessuna legge a tutela dell’inquilino: questo è il desolante scenario che va delineandosi lungo tutta la penisola.
A fronte delle denunce e rivendicazioni popolari scaturite da tale crisi, sono apparse cristalline le volontà di governo centrale e regioni, pronte come sempre a finanziare il grande capitale, lasciando al popolo manganelli e briciole.

In particolare, i fondi stanziati tramite un bando dalla regione Sicilia, per sostenere studentesse e studenti siciliani fuori sede, si sono rivelati essere niente di più che l’ennesima elemosina. Tra i requisiti per l’assegnazione dei fondi, infatti, si fa riferimento ad un calcolo ISEE avvenuto in periodo pre-crisi e ad un tetto ISEE troppo basso, escludendo pertanto una grossa platea di bisognosi richiedenti. Inoltre, oltre ad essere insufficienti tali fondi regionali si sono rivelati discriminatori, ignorando i tanti giovani lavoratori precari o in nero, che si trovano ora a dover pagare affitto e utenze senza avere un reddito sicuro.

Le difficoltà affrontate dai giovani siciliani vanno ad inserirsi in un contesto di abbandono strutturale del territorio a livello infrastrutturale, lavorativo ed universitario, quest’ultimo accentuato nell’ultimo decennio dal definanziamento delle università siciliane. In particolare, il meccanismo premiale nella concessione dei finanziamenti ai diversi atenei, introdotto dalla legge Gelmini, ha profondamente aggravato la situazione nelle università del sud, costringendo centinaia di ricercatori ad emigrare negli atenei del nord. L’approfondimento delle differenze tra nord e sud Italia ha dunque favorito la creazione di atenei di serie a e di serie b, incentivando l’emigrazione studentesca già favorita da politiche economiche discriminatorie.

Tale abbandono da parte delle istituzioni ha reso da sempre la Sicilia terra di conquista da parte di mafia e politici corrotti, costringendo i giovani ad emigrare, rinunciando così al sogno di formarsi, lavorare e vivere una vita dignitosa nella propria terra. È dunque chiaro che il tanto agognato a reti unificate “ritorno alla normalità” non può essere il nostro punto di arrivo, in quanto la normalità era la culla dei problemi che durante questa crisi si sono maggiormente dispiegati.
La nostra pazienza è finita!

Per far fronte a queste istanze, da un’iniziativa della rete giovanile Noi Restiamo e del sindacato Asia USB, nasce oggi il “Coordinamento giovani, studenti e precari siciliano”.
Lottiamo per dar voce al futuro di una generazione silenziata dalle istituzioni, sulla quale non accettiamo che venga scaricato il peso dell’ennesima crisi economica.
Per questo lanciamo il nostro appello a chiunque voglia sostenere la nostra causa, alzando una voce in più per spezzare l’assordante silenzio della politica.

Le nostre rivendicazioni:
– Blocco immediato del pagamento di affitti e utenze fino alla fine dell’emergenza per giovani, studenti e precari
– Garanzie economiche per rendere effettivo il diritto allo studio, sia per i fuorisede che per gli studenti in sede
– Ritorno in sicurezza di tutti le siciliane e i siciliani emigrati e in difficoltà economica

Interverranno i ragazzi e le ragazze del Coordinamento giovani, studenti e precari siciliani, i militanti e gli attivisti di Asia Usb Catania e di Noi Restiamo e gli studenti di Osa Palermo: invitiamo tutti i giovani e le giovani siciliane a contribuire al dibattito, l’assemblea è aperta a tutti.