Dl Agosto. NUOVO DECRETO, VECCHIE SOLUZIONI: LOTTIAMO CONTRO GLI ATTACCHI DI GOVERNO E CONFINDUSTRIA

Ieri sera in conferenza stampa il premier Conte ha annunciato l’accordo sul decreto Agosto, manca la stesura tecnica del testo, ma i contenuti politici sono definiti. E sono sempre gli stessi, la riproposizione all’infinito di quelle teorie economiche, completamente staccate dalla realtà e che si sono dimostrate fallimentari in questi decenni, secondo le quali arricchire il “vertice” della piramide porterebbe benefici per tutti.

Gran parte dei fondi stanziati sono utilizzati sul fronte del lavoro, dove ovviamente con lavoro si intendono le imprese. 12 miliardi dei 25 totali vanno a sostegno delle imprese: contributi a fondo perduto, incentivi, bonus e sgravi fiscali di vario tipo, proroga della cassa integrazione. La più grande vittoria raggiunta da Confindustria è probabilmente quella sui licenziamenti, sui quali i sindacati confederali hanno dimostrato tutta la loro inconsistenza prima millantando scioperi generali e finendo poi per accettare in pieno la linea padronale. I padroni potranno licenziare dopo aver terminato tutta la cassa integrazione, il che significa che non appena lo Stato smette di pagare gli stipendi al posto degli imprenditori, questi possono licenziare; se a questo dato aggiungiamo che circa il 30% delle imprese ha utilizzato la cassa integrazione senza aver avuto cali di fatturato, abbiamo il quadro completo della miseria e del parassitismo della “nostra” classe imprenditoriale e della complicità della classe politica e dei sindacati concertativi.

Vediamo allora come i padroni continuino a fare profitti e a ricevere aiuti per farne ancora di più, ignorando e lasciando a mani vuote milioni di lavoratori che questa crisi invece la stanno sentendo abbattersi duramente sulla propria pelle.
Sappiamo che i giovani sono uno dei settori più colpiti e che più usciranno svantaggiati da questa crisi, eppure ad oggi nessuna misura reale è stata presa per porre rimedio a questa situazione.

Dall’inizio del lockdown sosteniamo e ci battiamo affinché gli affitti vengano bloccati, questo è ancora valido e tanto più lo sarà in autunno. Su questo punto la propaganda del governo è stata tanta, ma nel concreto non è stato fatto nulla per sottrarre il diritto alla casa dal giogo del mercato privato: sono necessari investimenti pubblici e un nuovo piano di edilizia residenziale pubblica per garantire il diritto all’abitare a tutte e tutti!
Anche sul diritto allo studio il governo se ne è lavato le mani, se non con pochi miliardi che sono una goccia nell’oceano di finanziamenti che sarebbero necessari per rilanciare la scuola e l’università in questo paese, garantendo il diritto allo studio agli studenti e un lavoro sicuro a tutto il personale del mondo della formazione.

Gli attacchi padronali continuano ad intensificarsi e noi dovremo farci trovare pronti a contrattaccare in questo autunno che è ormai alle porte. Insieme a tante organizzazioni conflittuali del sindacalismo di base e realtà studentesche e universitarie abbiamo lanciato due giorni di mobilitazione e sciopero del mondo della formazione, il 24 e 25 settembre, per porre all’ordine del giorno un cambiamento radicale del mondo della scuola e dell’università. Ma questo non deve essere che una tappa di una mobilitazione che sappia essere generale e che sappia mettere in discussione e immaginare un’alternativa a questo modello di sviluppo che ci schiaccia!