PreCop26: la conferenza della truffa ecologica. Il 2 ottobre scendiamo in piazza A MILANO!

// Appuntamento di approfondimento verso la manifestazione del 2 ottobre a Milano mercoledi 29 settembre ai Giardini di piazza Leonardo da Vinci 32 (davanti al Politecnico), ore 17:00, assieme a:

Massimo Zucchetti, ingegnere nucleare e docente presso il Politecnico di Torino, candidato al Premio Nobel 2015 per la fisica.
Francesco Piccioni, giornalista Contropiano.org

/// Dal 30 settembre al 2 ottobre si riunisce a Milano la Pre-Cop26, un appuntamento che anticipa la COP26 (26a “Conferenza delle parti”), un organo decisionale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, costituito da rappresentanti governativi di circa 40 paesi e che quest’anno ha la presidenza del Regno Unito, riunendosi difatti a Glasgow.

L’appuntamento della Cop26, con tutti i suoi avvicinamenti, avviene sulla scia di un intensificarsi di convegni e commissioni specificamente dedicati ai temi ambientali, primi fra tutti il cambiamento climatico e la crisi energetica. Di fronte a questa esigenza, nel pieno di una delle più grandi crisi ecologiche ed economiche degli ultimi anni, le maggiori potenze mondiali si affrettano a conquistare nuovi terreni di mercato e a rendersi più competitivi a discapito dell’ambiente, millantando però una conversione verde e sostenibile. La retorica però si crepa difronte agli enormi cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo, palesati dall’aumento delle temperature e dai disastri ambientali soprattutto nel corso degli ultimi mesi. La tragica realtà ci mostra la totale incompatibilità del modello di produzione capitalistico con la terra, l’enorme contraddizione tra accumulo di capitale e sistema naturale.

Per costruire un’opposizione all’altezza della crisi che stiamo vivendo, pensiamo sia fondamentale dare nomi e cognomi ai principali responsabili della devastazione ambientale e di questa falsa transizione ecologica.

Infatti, la preCop-26 di quest’anno è dunque organizzata dal Ministero delle Transizione Ecologica italiano. In continuità con la presidenza dei G20 tenuta dall’Italia, ritroviamo il nostro paese a rivestire un ruolo di scena non irrilevante in quella che vuole essere la riorganizzazione sociale del mondo in vista della transizione ecologica. Un ruolo questo, abbastanza contradditorio che porta a narrazioni distorte e ipocrite.

Il ministro Cingolani, eccolo il nostro nome, si è reso protagonista solo pochi giorni fa di dichiarazioni a favore della produzione di energia da fissione nucleare: un passo indietro enorme rispetto alle battaglie portate avanti per l’espulsione del nucleare in Italia e che non farebbe altro che alimentare gli interessi privati di grandi multinazionali e aziende dell’industria e dell’energia. La stessa transizione ecologica che si era abbozzata nel PNRR e che si vede delinearsi nei primi progetti presentati dal MITE ha come fattore di base investimenti verso i privati per aumentarne la produttività e competitività soprattutto a livello europeo.

Quest’aspetto in particolar modo si allinea anche con la tendenza avuta anche dagli organi transnazionali e intergovernativi che si occupano di clima e ambiente. Basta scorrere il sito della COP26 per vedere quali sono gli sponsor e partner della conferenza: multinazionali dell’Hi-tech, dell’energia e delle industrie agroalimentari (Microsoft, Hitachi, Unilever etc per citarne solo alcuni).

La preCop inoltre introduce anche una serie di eventi focalizzati sul ruolo delle giovani generazioni, con lo “Youth for climate”, un consesso di centinaia di giovani da tutto il mondo che vengono “coinvolti” nella costruzione della transizione ecologica con seminari e think tank. L’attacco alle giovani generazioni non è solo nella concretezza del disastro ecologico ma è anche ideologico, in un sistema che si dice dalla parte dei giovani per non fare altro che assorbirli nel processo di ristrutturazione capitalista in chiave green.

Ci opponiamo a questa logica, con l’idea che se è nostro il futuro di un pianeta sull’orlo dell’infarto ecologico, il nostro è il ruolo di chi ribalta il presente e smaschera le colpe e responsabilità di un’organizzazione sociale e produttiva che ancora pretende di basarsi su sfruttamento dei più e profitto per pochi.

Saremo in piazza il 2 ottobre a Milano per riaffermare la necessità di una drastica inversione di rotta e dire con forza che

La transizione ecologica di Cingolani e soci è una truffa!