UN OSSIMORO SI AGGIRA PER L’EUROPA: E’ L’AMBIENTALISMO CAPITALISTA. [ATTI DEL CONVEGNO]

Questa pubblicazione nasce dalla raccolta degli atti del convegno “Un ossimoro si aggira per l’europa: è l’ambientalismo capitalista” tenutosi il 22 gennaio 2022 nei locali della facoltà di Fisica de La Sapienza di Roma.

Un’iniziativa che fa parte del percorso che da tempo come Cambiare Rotta stiamo portando avanti e che ha la funzione di contribuire alla costruzione di una “bussola per le lotte concrete”, ovvero, finalizzata all’organizzazione di un’opposizione politica alla strumentalizzazione capitalista della questione ambientale. Riportiamo di seguito la breve introduzione al convegno, poche parole che alla luce della precipitazione bellica in Ucraina assumono maggiore concretezza e ci confermano l’esigenza di aggira per fermare una sistema che rischia di trascinare l’intera Umanità verso il punto di non ritorno.


L’incompatibilità tra ambiente e modo di produzione capitalista emerge nel limite fisico di una natura finita e limitatamente riproducibile delle risorse che ci circondano, questo non impedisce al capitalismo di tentare comunque di sfruttare a suo vantaggio le crisi provando a rilanciare nuovi processi di accumulazione, legittimato da un consenso che costruisce ad arte sul piano ideologico/comunicativo sussumendo le istanze ambientaliste e disinnescando la conflittualità che potrebbe emergergere.

Per quanto ci riguarda, come comunisti che vivono e agiscono dentro la cittadella imperialista dell’Unione Europea, riconosciamo questa come soggetto agente in un contesto multipolare di ipercompetizione sempre più agguerrita. Da qui deriva la necessità non rimandabile di rafforzare la propria autonomia e indipendenza sul nodi strategici come il tema energetico.

Non a caso nei giorni scorsi il Commissario europeo all’industria, Thierry Bretòn, ha dichiarato che questa fase è l’occasione per costruire dopo l’Europa della democrazia – a cui mai abbiamo creduto – e l’Europa del mercato, un’Europa del potere. Lo stesso Bretòn che parla di investire 500 miliardi di euro nell’energia nucleare da qui al 2050.

Guardiamo con inquietudine queste parole consapevoli che è sempre più forte una tendenza alla guerra, confermata dall’aumento massiccio di fondi per le spese militari, in cui il rilancio di programmi per l’energia nucleare civile può diventare la premessa di un nuovo slancio anche in ambito militare.

Nella fase brevemente riassunta da queste coordinate, il dibattito di questi mesi sul ritorno al nucleare, qualunque esito avrà, rappresenta la ricerca di strumenti per reggere la competizione internazionale.

Non perdiamo tempo e ci dichiariamo da subito in netta opposizione a questa ipotesi, impegnadoci nei prossimi mesi in attività di controinformazione, agitazione e mobilitazione su tutto il territorio nazionale.

Consapevoli della nostra non autosufficienza, in questo percorso avremo bisogno di tutte le forze intellettuali disposte a contribuire con il loro portato di conoscenza ed esperienza alla formulazione di una critica organica alla riproposizione del nucleare.

Pensiamo sia importante anche lanciare da questa iniziativa un appello rivolto a tutte le forze sociali, politiche e di movimento alla costruzione di una grande mobilitazione nazionale in primavera alla centra nucleare di Caorso, che proprio nel 2022 vedrà iniziare le operazioni di smantellamento del reattore, luogo simbolo della storia del movimento antinucleare di questo paese. Se l’Unione Europea vorrà proseguire sulla strada del rilancio al nucleare ai nostri posti ci faremo trovare!

INDICE:
– INTRODUZIONE (Cambiare Rotta – Organizzazione Giovanile Comunista)
– NUCLEARE, EMERGENZA CLIMATICA E SOSTENIBILITA’ (Angelo Tartaglia)
– ENERGIA, EMISSIONI E SCENARI FUTURI (Sandro De Cecco)
– MILITARE CIVILE E PROLIFERAZIONE MILITARE (Angelo Baracca)
– NUCLEARE E TASSONOMIA “VERDE” (Giorgio Ferrari)