8 agosto. Marcinelle, sessant’anni e non dimenticare

Oggi ricorre il 60esimo anniversario della strage di Marcinelle.

Centinaia di lavoratori migranti bruciati vivi in una miniera di carbone in Belgio. Tra loro, 136 italiani. Le autorità italiane non si mossero, e i responsabili furono assolti o condannati a pochi mesi.

Questo il prezzo per risalire il baratro in cui era piombato il continente dopo la seconda guerra mondiale, scatenata dagli stessi padroni che poi incentivarono nuovi livelli di sfruttamento di massa su base continentale. Condizioni di lavoro durissime, ricongiungimenti familiari difficilissimi, abitazioni fatiscienti: uno standard di vita che proprio in queste settimane è ben noto ai braccianti agricoli del nostro meridione provenienti dal Sud del mondo.

Una data che andrebbe ricordata per capire noi stessi e le migrazioni di ieri e di oggi, per comprendere come si dà vita a un mercato unico e per imparare a tracciare linee di classe al posto di quelle razziali.

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