10 GIUGNO MOBILITAZIONE NAZIONALE A ROMA. GLI STUDENTI UNIVERSITARI ALZANO LA TESTA!
Di fronte alla enorme crisi che stiamo vivendo, ci siamo mobilitati in tutto il paese per creare un’opposizione forte ad un modello di sviluppo e ad una gestione della crisi che, ancora una volta, si è abbattuta sulle fasce più deboli della popolazione. In primis, noi studenti – abituati a vivere di lavoretti senza diritti – soffriamo pesantissime difficoltà materiali, per questo ci siamo mobilitati in moltissime università d’Italia per far invertire le priorità e ottenere un vero diritto allo studio.
Il Ministro dell’università Manfredi ha stanziato 1,4 miliardi che, a fronte di più di 10 anni di tagli enormi ai fondi pubblici per l’istruzione, si rivelano un tardivo palliativo che non modifica per nulla il sistema universitario. Il mondo universitario adesso ha definitivamente rivelato i suoi enormi fallimenti e la sua vera natura fondata sull’esclusione sociale e sulla riproduzione delle disuguaglianze.
Non c’è nessuna garanzia per il diritto allo studio: sono stati stanziati dei fondi completamente insufficienti senza specificarne la ripartizione tra i vari atenei del paese. Siamo sicuri che il governo, seguendo la linea portata avanti negli ultimi anni, non stanzierà questi fondi in maniera eguale per garantire davvero il diritto allo studio a tutti gli studenti indipendentemente dalla regione in cui studiano. Infatti, i pochi finanziamenti pubblici degli ultimi anni sono stati distribuiti in maniera totalmente diseguale secondo criteri premiali implementando un sistema universitario fondato sulla competizione tra atenei: atenei di serie A, qualificati, con molti accordi con le grosse aziende private presenti sul territorio, e atenei di serie B, in via di smantellamento e situati per lo più nelle regioni del Sud Italia.
Se pochissimi fondi sono stati stanziati per il diritto allo studio, per la tanto decantata didattica a distanza ce ne sono molti di più: moltissimi atenei anche il prossimo anno hanno dichiarato che rimarranno chiusi. Al di là della retorica, sappiamo benissimo che la didattica a distanza non funziona, che l’insegnamento si riduce a puro nozionismo e che porta, ancora di più, all’aumento delle disuguaglianze.
La vera misura “coraggiosa” non è investire sulla didattica a distanza ma sull’edilizia scolastica mettendo in sicurezza e ampliando i locali universitari che negli ultimi anni sono stati svenduti a moltissime aziende private presenti nelle città. Nonché investire sull’ampliamento del personale universitario e su tutti quei strumenti che possano garantire veramente il diritto allo studio.
Scendiamo in piazza per dare corpo ad un percorso che pretende un cambiamento radicale contro le politiche perpetuate, sotto i diktat dell’Unione Europea, dai governi di centro destra tanto quanto dai governi di centro sinistra, con la totale complicità dei grandi sindacati confederali. Costruiamo l’opposizione, diamo forza all’alternativa!
Il 10 giugno saremo in piazza a Roma, in una giornata di mobilitazione nazionale per tutto il mondo della formazione: studenti universitari, medi, professori, lavoratori dell’università, dottorandi e ricercatori. Siamo noi la priorità e, anche se vogliono ignorarci, questa volta, saranno costretti ad ascoltarci.
Il 10 giugno saremo in piazza a Roma, in una giornata di mobilitazione nazionale per tutto il mondo della formazione: studenti universitari, medi, professori, lavoratori dell’università, dottorandi e ricercatori. Siamo noi la priorità e, anche se vogliono ignorarci, questa volta, saranno costretti ad ascoltarci.
Vogliamo:
– Gratuità dell’istruzione e stop regionalizzazione, per un diritto allo studio garantito ed omogeneo.
– Stop test d’ingresso, contro l’esclusione di classe.
– Stop aziendalizzazione: aumento assunzioni di tutto il personale universitario (Ata, dottorandi, ricercatori e docenti), eliminazione precarietà e dei criteri Anvur.
– Piano di edilizia scolastica pubblica, dalle residenze alle mense, dalle biblioteche alle aule.
Le foto la settimana di agitazione universitaria del 25-31 maggio contro la terza rata a #Torino, #Milano, #Venezia, #Bologna, #Genova, #Pisa, #Siena, #Padova, #Roma, #Napoli, #Salerno, #Pesaro