Da Bologna a Euskal Herria: la solidarietà è un’arma!
Dopo aver appreso dei vergognosi arresti di avvocati, attivisti e sindacalisti (sedici in tutto) appartenenti ai gruppi indipendentisti baschi, compiuti dalle forze di repressione spagnole, abbiamo ritenuto opportuno portare la nostra solidarietà a chi, giorno dopo giorno e nonostante le violenze subite, lotta per l’autodeterminazione del proprio popolo.
Lo sprezzo per i più elementari diritti individuali e politici e l’accanimento che dimostra ad ogni occasione l’apparato repressivo dello stato spagnolo contro il popolo basco, ci lascia attoniti, soprattutto perché questi arresti indiscriminati sono avvenuti all’indomani della manifestazione contro la dispersione sul territorio dello stato iberico dei prigionieri politici baschi.
Centinaia di attivisti sono infatti detenuti nelle carceri spagnole, a centinaia di chilometri dalle proprie famiglie e da chi organizza legalmente la loro difesa, rendendo loro nei fatti impossibile ogni colloquio o comunicazione con l’esterno. Una repressione che passa anche per atti incruenti, ma non per questo meno infami, come il sequestro di 90 mila euro, donati soprattutto da militanti e solidali, al sindacato indipendentista Lab.
Riteniamo che tutto questo sia una delle tante palesi manifestazioni di come il retaggio franchista non sia mai stato realmente debellato nelle istituzioni dello stato centrale spagnolo.
Come campagna Noi Restiamo, continuiamo così a portare la nostra solidarietà militante, fatta di iniziative e approfondimenti di controinformazione in sostegno al popolo basco, simbolo di un’eccezionale resistenza popolare volta all’affermazione di un modello di società solidale e anticapitalista, all’interno di un continente europeo prono agli interessi dei grandi trust multinazionali e devastato dalle infami misure di austerità portate avanti da UE, BCE e FMI.