DA LETTERE OCCUPATA IN SAPIENZA A TUTTO IL PAESE SI LEVA LA SOLIDARIETA’ AD ALFREDO, PER L’ABOLIZIONE DI ERGASTOLO E 41 BIS!
Ieri dopo una partecipatissima assemblea gli studenti e le studentesse della Sapienza hanno deciso di occupare la facoltà di lettere per lanciare un segnale forte contro ergastolo, ostatività e 41bis, in solidarietà ad Alfredo Cospito.
E’ la seconda occupazione in Sapienza nel giro di pochi mesi, che conferma la combattività e disponibilità alla lotta dei settori giovanili contro le storture sempre più forti di questo sistema e che si unisce alle tante iniziative e mobilitazioni che si stanno moltiplicando in tutto il paese, dalle piazze alle università e alle scuole, in sostegno alla battaglia di Alfredo.
Mentre ormai, oltre i cento giorni di sciopero della fame, le condizioni di Alfredo si aggravano sempre più irrimediabilmente – e mentre l’accanimento nei suoi confronti continua anche nel carcere di Opera dove gli è stato sottratto, oltre i libri, uno scritto destinato alle autorità di vigilanza contro tortura e trattamenti disumani – lo Stato continua a non decidere, o meglio a decidere di condannarlo a morte, “gestendo” la situazione com’è stato con il trasferimento a Opera o con l’ultima decisione della Corte di Cassazione di anticipare al 24 febbraio l’udienza in cui discutere il ricorso presentato dall’avvocato di Alfredo.
Se guardiamo poi alla squallida e incapace classe politica che popola questo parlamento, vediamo una “opposizione” che strumentalizza la vicenda per attaccare la maggioranza attestandosi su questioni di forma – d’altronde tanto sul piano materiale che ideologico sono responsabili come e più delle destre di questo ordinamento di “emergenza permanente” punitivo e tutto politico – dopo l’imbarazzante e schifosa uscita di Donzelli che ha avuto la faccia di sostenere nella figura di Cospito la continuità tra boss mafiosi e militanti politici.
Dall’altra il governo delle destre su questa vicenda sta dando libero sfogo ai suoi caratteri più retrivi e barbari, cogliendo soprattutto l’occasione per togliere l’attenzione dagli effetti delle misure antipopolari che sta portando avanti e dare il via libera, nella caccia alle streghe ai “sovversivi con cui non si tratta” (gli sfuggono ormai di mano le loro stesse mistificazioni) alla repressione preventiva più selvaggia, militarizzando le città e colpendo con pesantissime provocazioni le organizzazioni conflittuali, com’è accaduto con il tentativo di irruzione nella sede di USB di via Giolitti a Roma.
L’iter giudiziario e gli ultimi sviluppi che hanno segnato la vicenda di Alfredo sono l’ennesimo segno di uno Stato, quello italiano all’interno del più largo apparato sovrannazionale dell’Unione Europea, che ha gettato definitivamente la maschera sul proprio autoproclamato carattere democratico, liberandosi via via anche di quei vincoli, per loro, progressisti imposti dalla Costituzione.
Quella per l’abolizione del 41bis e dell’ergastolo è una battaglia di civiltà e democrazia che inchioda al proprio fallimento la civiltà occidentale.