Osservazioni intorno a “Week End” di Jean-Luc Godard

Esiste un filone cinematografico, che comprende opere e autori che hanno segnato il passo nella storia della cinematografia, ma anche artisti e oggetti filmici meno conosciuti al grande pubblico, ma non per questo meno significativi. Tale filone si caratterizza per un utilizzo del mezzo cinematografico finalizzato a narrazioni, immagini e simboli di conflitto contro l’ordine capitalistico, di alternativa allo stato

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I frammenti di realtà in “Vizio di forma”

L’ultimo film di Paul Thomas Anderson, basato su una recente fatica letteraria dello scrittore statunitense Thomas Pynchon, è un oggetto difficile da maneggiare. La cifra stilistica di questo oggetto si può riassumere nello spiazzamento, nel disorientamento che provoca in chiunque tenti di arrivare al suo nucleo fondamentale. Durante la visione del film lo spettatore si trova nella difficile situazione di

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Quel che resta di Selma

Negli ultimi anni si sta affermando una sorta di nuovo filone nella cinematografia hollywoodiana, al quale appartengono film come The Butler (2013), Dodici anni schiavo (2014) e il recentissimo Selma – La strada della libertà. Pur nelle notevoli differenze stilistiche, tutti questi film trattano in modo epico la storia della minoranza afroamericana nel periodo della schiavitù e della segregazione razziale.

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Il discorso dell’imperialista: perchè American Sniper non è un film “contro la guerra”

Nell’acceso dibattito che ha suscitato l’uscita dell’ultimo film di Clint Eastwood American Sniper, vale la pena analizzare una particolare affermazione del regista , fatta propria da diversi commentatori, quella cioè secondo cui l’opera in questione sarebbe “contro la guerra”. Si tratta di un’affermazione controversa perché non mancano elementi per sostenere che American Sniper mostri le atrocità e gli orrori della

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