Nuova contestazione a Renzi: continuiamo a tessere il filo rosso delle lotte contro il sistema Pd

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Anche questa mattina la Campagna Noi Restiamo è scesa per le strade di Bologna contestando l’ennesima provocazione di Renzi e dei suoi sgherri, aderendo alla convocazione del percorso cittadino di mobilitazione studentesca #Iononlavorogratis.

 Mentre nell’aula magna Santa Lucia il premier, invitato dal rettore Dionigi, teneva un discorso carico d’enfasi sui valori di un Occidente ipocrita, Bologna gli rinnovava il suo rifiuto. Quello stesso sdegno di tanti lavoratori, precari e compagni al quale assieme a Ross@ avevamo dato corpo e voce nelle riuscite giornate di novembre e di maggio scorsi, occasioni pre elettorali in cui avevamo rovinato la festa al Pd e al suo segretario, sempre intenti ad approfittare di una facile vetrina in una città e in una regione in cui governano i loro sgherri della Legacoop, dell’ Unipol e, in maniera mai così dichiaratamente connivente, dell’Unibo. Un’Università simbolo del progetto di esclusione portato avanti dalla (contro)riforma Gelmini in poi, e di cui Dionigi è sempre stato fiero paladino ed esecutore. Non è quindi difficile immaginare che il nuovo progetto normativo in ambito universitario proposto oggi dal primo ministro continui su questa via, e che sia quindi volto a creare poli di eccellenza per pochi, abbandonando alla macelleria sociale tutti gli altri, portando con sè ulteriore precarietà, rinforzando l’assoggettamento a un mondo del lavoro sempre più schiavistico e rivolto al profitto delle multinazionali, come già indicato dal progetto La Buona Scuola. E’ solo questo che possiamo aspettarci da un partito e da un governo assoggettati al clima culturale e politico di un’Unione Europea proiettata nella competizione globale al tempo della crisi del capitale.

Quella di oggi è stata quindi un’ennesima tappa per smascherare i nemici dei giovani precari, per dare un nome a chi smantella i diritti dei lavoratori e ci nega un futuro degno, a chi ci obbliga ad emgirare per elemosinare stipendi da fame e condizioni di vita impossibili. Un percorso che nel pomeriggio di giovedì 15 gennaio ci porterà sotto le stanze della Regione Emilia-Romagna, dove l’Unione Sindacale di Base darà il suo benvenuto alla nuova giunta del fedelissimo renziano Bonaccini.

Continuiamo a tessere il filo rosso delle lotte smascherando gli emissari del Partito della Nazione ovunque essi agiscono, riconosciamo i responsabili della nostra precarietà, smantelliamo il sistema Pd!