Solidarietà a Lomaz e ai compagni sotto processo
Apprendiamo con rabbia e profonda amarezza la sentenza di condanna a 2 anni e due mesi per Lomaz per gli scontri del 3 novembre davanti alla mensa universitaria.
Ricordiamo tutti bene quel giorno, le cariche selvagge della celere, le teste aperte, la caccia all’uomo contro i manifestanti per le vie della zona universitaria, i fermi.
Questa assurda sentenza arriva dopo un mese di divieto di dimora nel centro storico e non possiamo non leggere la volontà politica, da parte dell’autorità giudiziaria (ma ovviamente in concerto con questura e comune), di stroncare ogni vagito di protesta, di punire esemplarmente chi non piega il capo ma rivendica diritti per tutti e tutte.
La protesta del Collettivo Universitario Autonomo e di decine di studenti sul caro-mensa va ormai avanti da tempo ma, anziché stare ad ascoltare le richieste degli studenti di abbassare il prezzo del pasto nella mensa universitaria più cara d’Italia, l’UniBo, Elior e le istituzioni cittadine continuano ad opporre una chiusura totale, con trenta, quaranta, cinquanta celerini schierati davanti agli ingressi della mensa quasi ogni giorno per impedire agli studenti di entrare e praticare le autoriduzioni sul pasto.
Esprimiamo quindi tutta la nostra solidarietà a Lomaz e agli altri due studenti che verranno processati per gli stessi fatti mercoledì 21.
La lotta non si arresta!
Liberi tutti!