MI CHIAMO RIBELLE, È IL NOME CHE MI HA DATO MEMORIA. #Decamerovid5

Il 16 aprile il corona virus si è portato via lo scrittore cileno Luis Sepulveda, conosciuto da molti per i suoi romanzi più noti come Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnó a volare, il vecchio che leggeva romanzi d’amore, le rose di Atacama e Patagonia express. Sepulveda, oltre che scrittore, è stato però un compagno protagonista degli eventi che sconvolsero il suo paese e l’intero continente nella seconda metà del Novecento. Vissuto tra idee di rivoluzione, al fianco della natura ribelle che spesso emerge nei suoi libri, si iscrive alla Gioventù Comunista e a inizio anni 70 ebbe in Bolivia rapporti diretti con la guerriglia rivoluzionaria.

In seguito alla vittoria di Salvador Allende, decide di tornare in Cile, dove diventerà la Guardia del Corpo personale del Presidente. Dopo il Golpe di Pinochet, sarà arrestato, torturato e condannato all’ergastolo.

Esiliato dal Cile, girerà diversi paesi del Centro e Sud America vivendo in varie comunità indios come quelle degli Shuar, protagonisti del suo celebre romanzo Il vecchio che leggeva romanzi d’amore. Apprende qui il ritmo e i tempi della della natura e della grande foresta, nonché il rispetto che questa necessità.

A fine anno 70 e ‘ in Nicaragua per combattere al fianco del Frente Sandinista di Liberacion Nacional con Daniel Ortega.
Dopo la vittoria della Rivoluzione sandinista, viaggerà per i mari come attivista di Green peace, ma anche in Spagna e America Latina e Italia.

Sepulveda era capace di disseminare messaggi potenti in forme semplici, favole o racconti solo apparentemente per bambini. Nel prossimo appuntamento di Decamerovid vogliamo ricordarlo con “Storia di una lumaca che imparò il segreto della lentezza” , un’ allegoria dei processi conoscitivi e di come per immaginarsi un mondo differente sia necessario porsi delle domande e iniziare a lavorare al cambiamento lentamente, (molto lentamente) ma con la stessa determinazione che guida la lumaca Ribelle e le sue compagne fuori dal prato dei denti di leone, vincendo la paura.

In questo momento di isolamento nel quale il tempo è deformato dalla quotidianità anomala della quarantena, torniamo quindi a ragionare sul tempo e sulla lentezza, un concetto così avverso ai ritmi frenetici che vivevamo e che anche ora vorrebbero farsi strada con la cosiddetta fase due.

Ne parliamo Mercoledì 22 alle ore 21.00 su Discord, canale Collega (le)Menti.