NON SARÁ UNA CLAUSOLA A CANCELLARE UN CRIMINE! PETIZIONE PER RIDISCUTERE GLI ACCORDI POLITO FRONTEX

Oggi eravamo sotto il Politecnico durante il Senato Accademico per ribadire che non ci fermeremo, che questi accordi non li tolleriamo: vogliamo la ridiscussione del bando negli organi, per la desecretazione dei fini di questa ricerca e la cancellazione totale del contratto di committenza!

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L’agenzia della guardia di frontiera dell’Unione Eureopea, Frontex, ha stretto accordi di committenza dal valore di 4 milioni di euro con il Politecnico di Torino e l’Università di Torino, insieme a Ithaca srl, per la produzione di infografiche e mappe dallo scopo secretato.

L’operato dell’agenzia da anni ormai solleva violazioni aperte ai diritti umani fondamentali verso i migranti, fra i quali migliaia di essi lasciati morire nel mediterraneo e presso le frontiere continentali, sulla rotta balcanica per mano della stessa agenzia.

Frontex e i suoi accordi di ricerca con le università, visto l’assoggettamento del sapere in funzione di progetti militari, sono da mesi nel mirino delle contestazioni da parte di noi studenti, lavoratori degli atenei e soggetti solidali, che lottiamo per la cancellazione totale degli accordi di ricerca, denunciando l’operato dell’agenzia sui confini.

Le contestazioni e le mobilitazioni, che si sono succedute per settimane, hanno costretto gli organismi di governo del Politecnico a convocare una seduta straordinaria del Senato Accademico il 14 dicembre. Per tutta la durata della seduta, il grande presidio nei locali del Politecnico ha scandito le ragioni della cancellazione e ha raggiunto il culmine della lotta portata avanti finora. Il Senato Accademico, sottoposto alla pressione della mobilitazione, da una parte ha articolato manovre volte a salvare la reputazione dell’Ateneo, costruendo un’immagine esteriore con la quale la stessa istituzione prova ipocritamente ad apparire rispettosa dei principi etici. Mentre dall’altra parte ha confermato gli accordi di committenza con l’inserimento di due sole clausole nel contratto, mediante le quali si millanterebbe di “escludere” l’uso militare delle ricerche prodotte dal Politecnico. Sappiamo bene come tali clausole non possano essere rispettate, in quanto la stessa funzione di Frontex è un controllo militare dei confini europei.

Noi non ci fermiamo. Non accettiamo che la ricerca universitaria venga piegata a fini militari, non tolleriamo che non ci sia chiarezza sui progetti di ricerca portati avanti negli atenei pubblici, e conosciamo bene la funzione criminale di Frontex a livello europeo.

Per questo lanciamo una raccolta firme, rivolta al mondo accademico e studentesco, dal Politecnico a Unito, per la rimessa in discussione negli organi di governo degli atenei di questi accordi criminali, nonché esigiamo la desecretazione di progetti di ricerca che vedono coinvolti insieme Frontex e Politecnico.

NON SARÁ UNA CLAUSOLA A CANCELLARE UN CRIMINE!

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PER APPROFONDIRE:

Cosa sono questi accordi

Frontex ha emesso un bando da 4 milioni di euro per la produzione di analisi scientifiche, nello specifico mappe ed infografiche, di interesse per l’operato dell’agenzia. Il bando è stato vinto dal dipartimento interateneo (PoliTo e UniTo) di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio, portando alla sottoscrizione dei suddetti accordi e impegnando i ricercatori e gli studiosi del dipartimento nei lavori al soldo di tale committente. Nel quadro dell’aziendalizzazione dell’Università e della ricerca che attraversa tutto il sistema universitario italiano e non, piegare la ricerca a interessi discutibili, come accade con tale accordo, viene percepito come un’opportunità per dimostrare la competitività degli istituti coinvolti, in questo caso del dipartimento vincitore del bando, che contribuisce a confermare e rafforzare la reputazione dei relativi atenei come atenei d'”eccelleza” e ottenere i benefici derivanti da ciò, quali più forti collaborazioni con enti privati come Intesa SanPaolo e l’industria produttrice di armi e morte Leonardo.

Cos’è Frontex

Nata come primo embrione nel 2004, Frontex è una diretta emanazione dell’Unione Europea e dei progetti di quest’ultima sui confini.

É inoltre la più potente agenzia europea, dotata di personale militare, aereonautico, navale con un budget di 5,6 miliardi di euro, è responsabile di 18.709 morti accertate fra il 2015 e l’agosto 2021. L’Unione Europea, non contenta di gestire flussi migratori con le sue stesse “guerre per la democrazia”, oltre a stringere accordi per la gestione dei confini con Erdogan o la Libia, si è dotata di un’agenzia capace di gestire quelle frontiere. Frontex, quindi, diventa lo strumento europeo fondamentale, inscindibile dallo stesso progetto dell’Ue di difesa armata dei propri confini, con finanziamenti da parte degli stati membri sempre più in aumento.

Per citare un aspetto di interesse sull’essenza stessa dell’agenzia, consideriamo che risorse fondamentali di Frontex vengono da collaborazioni con aziende del settore della sorveglianza aereo marittima, private e non, per la produzione e l’acquisto di droni di ultima generazione come l'”Heron” (da aziende israeliane, apprezzato per le sue ottime performance, per citare un caso, quelle in cui Israele se ne è servito negli assalti a Gaza a cavallo fra il 2008 e il 2009 in cui decine di civili palestinesi sono stati uccisi), l'”Hermes 450″ e l'”Hermes 900″ (un esemplare dei quali è coinvolto nell’uccisione di quattro ragazzi che stavano giocando in una spiaggia di Gaza il 16 agosto 2014), il “FalcoEVO” (dal gruppo italiano Leonardo).

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