LORENZO, LUANA, FILIPPO… LA NOSTRA GENERAZIONE GRIDA VENDETTA: ABOLIRE L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO SUBITO!
È notizia di pochi giorni fa l’omicidio di Lorenzo, in provincia di Udine, durante l’alternanza scuola-lavoro. L’ennesimo morto che si aggiunge ai numerosi episodi passati dove giovani ragazzi o ragazze sono stati uccisi dalla violenza del profitto, che non solo ci costringe a lavorare in condizioni di insicurezza, precarietà e sfruttamento ma che ha permeato profondamente anche il nostro sistema formativo.
Da sempre ci battiamo per l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro, oggi PCTO, partendo, come comunisti, dall’analisi concreta del contesto in cui è nata (Leggi di più) rifiutando qualsiasi ripiegamento riformista e vertenziale e
individuando in essa un chiaro nemico dietro al quale si nasconde un progetto ben preciso, costruito a partire dalla legge Moratti e confermato, dopo un suo lungo iter, con la Buona Scuola del Partito Democratico.
Il progetto europeo sulla filiera formativa, atto a mettere la scuola al servizio delle necessità delle aziende, è stato eseguito senza battere ciglio sia da governi di centro-destra che di centro-sinistra, ed è proprio l’alternanza scuola-lavoro la punta di diamante verso la costruzione del cosiddetto sistema duale.
Un processo che, insieme ad elementi come l’Autonomia degli istituti scolastici, ha lentamente svuotato di senso la Scuola Pubblica, ridotta ormai ad una vera e propria gabbia: infatti, non più strumento di emancipazione individuale e collettiva che permetta di formarsi al di là della propria provenienza sociale, culturale e territoriale, oggi la scuola ha come unico obbiettivo quello di formare i lavoratori del domani, con tutte le caratteristiche di un mercato del lavoro precario, competitivo, escludente.
Ed è proprio questa la vera funzione dell’alternanza scuola lavoro: non solo fornire manodopera gratuita, ma costruire ideologicamente il lavoratore del domani, sostituendo ore di scuole con ore in ‘azienda’, costringendo migliaia di studenti ad entrare in contatto con il mondo della lavoro già dai 15 e 16 anni, senza alcuna formazione sui diritti, senza alcuna consapevolezza di cosa realmente sia oggi il mondo del lavoro nel nostro paese e sotto il ricatto mediatico di non dover diventare ‘choosy’, svogliati ma anzi imprenditori di se stessi.
Addirittura, l’alternanza servirebbe anche ad istruire sui “benefici della difesa per la democrazia” come nelle collaborazioni con l’esercito sperimentate in Sicilia.
È chiaro che questa ennesima morte e, più in generale, questo sistema di sfruttamento legalizzato che ora chiamano PCTO ci insegnano quali prospettive ci sono per la nostra generazione all’interno di questo sistema: Lorenzo morto a scuola(-lavoro) così come Luana e Filippo sono solo alcune delle vittime della violenza del profitto ad ogni costo, vittime di una generazione che grida vendetta.
Di fronte a questa situazione, come giovani comunisti abbiamo costruito e continueremo a costruire la massima mobilitazione possibile per rimettere al centro la necessità dell’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro e la re-internalizzazione dei PCTO attraverso il potenziamento dei laboratori scolastici. Ma non basta. Occorre denunciare con forza i responsabili politici della morte di Lorenzo: il centrodestra ma anche il centrosinistra che ha promosso, voluto e costruito questo modello di scuola e le sue propaggini sindacali e studentesche che da anni parlano di ‘diritti in alternanza’ o di ‘buona alternanza’, organicamente legati alla sinistra di potere.
Per questo sosterremo e partecipiamo a tutte le iniziative di lotta promosse da OSA a partire dalla giornata di agitazione nazionale di lunedì 24.