Fuori la Nato e il nucleare dall’Italia, Guerra alla guerra!

Domenica 6 marzo, ore 14:30, presidio alla base nato di Ghedi

Gli imperialismi occidentali, Stati Uniti e Unione Europea, per anni, hanno soffiato sul fuoco della guerra espandendo la NATO sempre più a est e lavorando alla costruzione dell’esercito europeo. Dopo otto anni di provocazioni, la risposta Russa con invasione dell’Ucraina ha riportato la guerra guerreggiata alle porte dell’Europa. In questo contesto l’Unione Europea finanzia l’acquisto e la consegna di armi allo stato ucraino. Al di là della retorica che dipinge l’occidente come pacifista, la realtà è ben diversa: nessuna diplomazia politica, ma soltanto la spinta a combattere contro la Russia con l’obiettivo di rafforzare l’imperialismo europeo.

Mentre il nostro paese invia armi e soldati verso oriente, sul nostro territorio le basi militari e NATO sono in allarme. È il caso della base militare di Ghedi, in provincia di Brescia, dove sono contenute caccia F35 e armi nucleari (in particolare bombe B-61) e dove soldati italiani e americani cooperano da anni pronti a mettersi al lavoro in caso di guerra. Ghedi, come anche Aviano, sono del tutto implicate all’interno del meccanismo guerrafondaio che Unione Europea, Italia e NATO stanno attuando sulla pelle di chi, in questi anni, ha già pagato una crisi economica e sociale pesantissima. Per questo, praticare realmente pacifismo e antimilitarismo significa lottare contro la presenza della NATO nel nostro paese e per l’uscita dell’Italia dalla NATO, uno strumento dell’imperialismo occidentale che ha ormai dimostrato la sua natura direttamente offensiva.

Tutta questa situazione è resa ancora più pericolosa dai tipi di armamenti che potrebbero essere usati all’interno del conflitto in atto e quindi soprattutto le armi nucleari contenute, in gran numero, a Ghedi come in altre basi militari italiane e statunitensi. Quando, in questi mesi, abbiamo organizzato momenti di iniziativa e di lotta contro il ritorno del nucleare civile nel nostro paese, abbiamo sempre evidenziato il dual use di questo tipo di energia: da un lato, un’energia pericolosa e inquinante dal punto di vista dell’estrazione e dei rifiuti che produce, dall’altro un’energia intrinsecamente connessa con gli armamenti dal momento che i suoi scarti, contenenti uranio impoverito, sono i detonatori delle armi nucleari. Quindi, la terribile guerra a cui stiamo assistendo fa cadere definitivamente la maschera green e positiva che, soprattutto in questi ultimi mesi, il ministro Cingolani e l’Unione Europea hanno valuto dare all’energia nucleare nell’ottica di implementarla per rendere l’UE il più possibile indipendente dal punto di vista energetico.

Costruire centrali nucleari significa implementare la produzione di armamenti nucleari, quindi, l’energia nucleare, da un lato, non è sostenibile e rappresenta solo un tentativo dell’UE di farsi strada nella fortissima competizione sul piano energetico come, proprio in queste settimane, dimostrano i tentativi di fare a meno del gas russo, dall’altro è un passo in avanti verso la guerra.

Per questo sabato 6 marzo saremo alla base NATO di Ghedi per manifestare contro la guerra imperialista, per l’uscita dell’Italia dalla Nato e contro politiche energetiche ecocide, guerrafondaie e che rischiano di spazzare via da questa terra il nostro futuro.