NON SI DEVE PIÙ MORIRE DI UNIVERSITÀ: FALLIMENTARE È IL VOSTRO SISTEMA! [Programma della tre giorni di agitazione nazionale]

3 minuti di silenzio” dopo si deve tornare a fare gli “esami di profitto”. Neanche il tempo di portare via il corpo e capire cosa sia accaduto, perché una ragazza di 19 anni abbia deciso di togliersi la vita dentro un bagno dell’università che subito si deve tornare alla normalità. Anzi ancora meglio se nessuno trasformi “una simile tragedia in un’ulteriore occasione di spettacolarizzazione del dolore”. Quindi, tornate alla normalità e fatelo in silenzio.

3 minuti di silenzio è il tempo che le università hanno deciso di concederci per ricordare l’ennesima vittima di un sistema sociale ed educativo marcio fino alla radice. Con quale coraggio può un docente interrogare un compagno di una ragazza che si è appena suicidata? Con quale faccia tosta può un’università, che dovrebbe svolgere una funzione sociale e educativa, emanare un comunicato la cui unica preoccupazione è quella di non ledere la propria immagine?

Non ci sorprende, si tratta solo di un altro “giovane troppo fragile” o di un “gesto incomprensibile”. Troppo impegnati ad evitare che cada la maschera dell’eccellenza e che si mostri il mondo fatto di macerie e miseria che provano a nascondere sotto il tappeto.

Ma non possiamo accettare che si vada avanti in questo modo. Non possiamo restare fermi mentre facciamo la conta degli studenti che si sono suicidati negli ultimi anni. Non possiamo rimanere inermi mentre nostri amici e colleghi lasciano gli studi, hanno attacchi di panico e crisi di ansia.

Infatti, alla visibile crisi economica fatta di perdita di lavoro, salari da fame, precarietà esistenziale, emigrazione di massa, si affianca l’invisibilizzata crisi mentale. Una crisi figlia di una società fondata sullo sfruttamento, l’oppressione e la guerra, che ci richiede solo di essere efficienti e produttivi. O ti adegui e sai stare al passo, oppure sei fuori.

Noi non vogliamo cadere in questo tranello: l’alternativa è possibile. L’alternativa parte dall’organizzazione. Parte dalla necessità di urlare che 3 minuti non ci bastano. Che noi non spettacolarizziamo il dolore, noi lo rendiamo rabbia. Una rabbia che vuole diventare motore e benzina di un cambiamento.

Iniziano oggi tre giorni di agitazione nazionale universitaria articolate in assemblee e iniziative che si concluderanno con un presidio-conferenza stampa mercoledi 8 febbraio davanti alla IULM, l’università (privata) in cui si è tolta la vita una giovanissima studentessa il mercoledi precedente.

Appuntamenti in aggiornamento:

MILANO
Martedì 7/02 h 12:00 assemblea studentesca “Al loro silenzio rispondiamo dando voce alla nostra rabbia” in atrio centrale, Statale, via Festa del perdono 7
Mercoledì 8/02 h 12:00 presidio e conferenza stampa “Rompiamo il silenzio” davanti alla Iulm, via Carlo Bo 1

TORINO
Martedì 7/02 h 13:00 ”Rompiamo il silenzio” infopoint e speaker corner cortile del rettorato Mercoledì 8/02 h 18:30 Assemblea studentesca ”Al loro silenzio rispondiamo dando voce alla nostra rabbia” Palazzo Nuovo

PISA
Lunedì 6/02 h 12:30 ”Rompiamo il silenzio” infopoint fuori mensa centrale
Mercoledì 8/02 h 14.30 Assemblea studentesca fuori mensa centrale

BOLOGNA
6/02 Infopoint in via Zamboni
7/02 Infopoint in via Zamboni
8/02 Infopoint in via Zamboni

ROMA
7/02 Infopoint a Tor Vergata
8/02 Assemblea studentesca Sapienza
8/02 Infopoint a Roma Tre

NAPOLI
7/02 Infopoint alla Federico II

BARI
8/02 ore 10:00 Infopoint in Piazza Cesare Battisti