DANS LA RUE! La rabbia contro Macron e l’Unione Europea è nelle strade

Giovedì 23 marzo giornata studentesca di agitazione nazionale nel giorno di sciopero generale in Francia

#CensurePopulaire #Grèvepartout “Censura popolare” e “Sciopero ovunque” sono queste le parole guida usate dai francesi in lotta contro la riforma delle pensioni. Nel pomeriggio del 20 marzo le due mozioni di sfiducia per far crollare il Governo Borne hanno raccolto 278 voti a fronte dei 287 voti necessari. Per il voto, strappato con i soliti giochetti di potere, di soli 9 deputati si salva il governo contestato da oltre il 70% dei francesi e dal 98% dei lavoratori. La riforma delle pensioni  è stata di fatti imposta da Macron facendo ricorso all’articolo 49.3 e così evitando una votazione parlamentare che probabilmente avrebbe bocciato il progetto di riforma.

Su questo sostegno esiguo e fragile si regge e mantiene un governo autoritario e i suoi progetti di smantellamento dello stato sociale, di accanimento contro le classi popolari, di distruzione delle prospettive di emancipazione e massacro sociale mentre spezza le reni alle proteste a suon di manganelli e lacrimogeni, arresti in massa e fermi.

In Francia contro la riforma delle pensioni e la torsione autoritaria del governo si è mobilitato un possente movimento che da mesi ha visto partecipi e protagonisti anche i giovani e gli studenti con il blocco delle università e degli istituti superiori, mentre nel Paese si scendeva in strada con picchi di 3 milioni di manifestanti, ripetuti scontri tra oppositori e polizia, violenze contro giornalisti e fotografi, centinaia di arresti e fermi, pesanti blocchi delle produzioni: una paralisi del paese.

Dove sta la democrazia se il 70% dei francesi è in piazza ad esprimere il dissenso mentre nelle sale del potere vengono forzate nuove riforme? La risposta è solo una: nelle strade, è lì che i lavoratori, i giovani e il popolo francese sta facendo la democrazia. Tornare nelle strade, fare conflitto, con i sindacati conflittuali in prima linea in difesa di un lavoro e una vita dignitosa per tutti, contro politiche di massacro sociale e sfruttamento, contro un governo dei ricchi che cerca di far morire di lavoro il resto dei francesi: questo l’insegnamento da raccogliere.

Anche in Italia dove la politica si regge ormai su una rappresentatività sempre minore di elettori, mentre tutti i governi degli ultimi decenni hanno portato avanti le stesse politiche dettate dall’Unione Europea di tagli alla spesa pubblica, diminuzione dei salari, dove ci si impoverisce sempre di più mentre cresce il divario sociale e i grandi sindacati concertativi fungono da tappo al conflitto difendendo gli interessi di governo e padroni.

Gli interessi tra la le classi popolari e quelle dirigenti sono ormai contrapposti e il precario equilibrio si è spezzato. 

Da un lato si erge una classe dirigente europea guerrafondaia che porta avanti progetti imperialisti ed ecocidi, che usa tutti gli strumenti in suo potere (da un controllo sui media e stampa, alla repressione e ai cavilli legislativi, come l’uso del 49.3) per arrestare e imbavagliare il dibattito pubblico. Una classe dirigente di ricchi che nulla fa di fronte a devastazione ambientale, il clima bellico generalizzato e crescente, inflazione e carovita, se non varare e investire in armi ed esacerbare un sistema iper competitivo e sempre più esclusivo, peggiorando le condizioni di sfruttamento e i salari da fame.

Dall’altro lato della barricata si trovano le giovani generazioni, gli studenti, i cittadini in collera, al fianco dei lavoratori e degli sfruttati, che smascherano e attaccano un sistema scarica sulle le loro spalle tutte le contraddizioni. 

Gli strumenti di pacificazione sociale però iniziano a non funzionare più e la rabbia è esplosa in Francia nel cuore del super stato imperialista dell’Unione Europea. 

Una esplosione e presa di coscienza della forza di classe per dire basta e rialzare la testa nel continente europeo alle aggressive politiche neoliberiste che hanno dettato le agende politiche di tutti i governi. Come giovani generazioni abbattere questo sistema cercando prospettive di rottura e  facendo leva sulle contraddizioni diventa l’unico modo per garantirsi un futuro. 


Come Cambiare Rotta e OSA ci schieriamo a fianco degli studenti e della classe operai francese, raccogliamo l’esempio e l’importanza delle mobilitazioni e lanciamo una giornata studentesca di agitazione dalle scuole alle università giovedì 23 marzo, data del prossimo sciopero e mobilitazione nazionale in Francia.

Aderiamo e saremo anche presenti al fianco dell’USB sotto l’ambasciata e i consolati francesi di tutta Italia per esprimere supporto e solidarietà.

DALLA FRANCIA ALL’ITALIA: DANS LA RUE! 

Cambiare Rotta – Organizzazione Giovanile Comunista
OSA – Opposizione Studentesca d’Alternativa