Il 25 marzo scendiamo in piazza a Firenze al fianco dei lavoratori GKN!

Il coraggio e le determinazione con cui i lavoratori della GKN, nonostante ormai da sei mesi senza stipendio, stanno portando avanti la vertenza di fabbrica ha affermato ancora una volta la lotta come unica risposta possibile alle politiche classiste e antipopolari imposte dall’Unione Europea e oggi incarnate in Italia dal governo reazionario delle destre e dalla falsa opposizione PD-5Stelle, con la complicità dei grandi sindacati confederali, rappresentando un segnale importante all’interno del crescente protagonismo operaio che va sempre più emergendo nella vita politica del paese.

E’ proprio dalla combattività dei settori operai in una rinnovata prospettiva di saldatura con le lotte giovanili e ambientali – che si è concretizzata nei diversi appuntamenti nazionali costruiti dal sindacalismo conflittuale a partire dallo scorso anno – che è stato possibile tracciare anche qui in Italia, come sta accadendo in Francia e non solo, un’indicazione di rottura della pacificazione sociale e generalizzare il conflitto, come ha dimostrato da ultima la manifestazione nazionale di Genova contro la guerra del 25 febbraio.

Per riaccendere la miccia del conflitto sociale, nei profondi processi di ristrutturazione a cui andiamo incontro nel cuore stesso della cittadella imperialista e così della sua “periferia” italiana, si impone nuovamente la centralità della “questione operaia” – rimossa ideologicamente dal dibattito da trent’anni a questa parte – direttamente connessa e capace nelle proprie lotte anche di rafforzare da un punto di vista di classe tanto l’opposizione alla guerra, come hanno dimostrato i portuali, quanto le lotte ambientaliste, dall’ex-Ilva di Taranto al rigassificatore di Piombino, passando per lo sforzo di tante piazze di declinare in un’unica lotta le diverse e enormi sfide che siamo chiamati ad affrontare.

I lavoratori GKN stanno sperimentando sulla propria pelle gli effetti di questa ristrutturazione avviata a livello macroregionale dall’Unione Europea, e recepita allora in Italia dal governo Draghi, in risposta alla fase di crisi che si apriva con la pandemia e che poi si è intensificata con l’escalation bellica in Ucraina. Una crisi di carattere sistemico che, con l’inasprirsi della competizione inter-capitalista e la frammentazione del mercato mondiale del mondo multipolare, vede negli imperialismi occidentali i soggetti maggiormente in difficoltà e con minori margini di recupero, vale a dire le aree economiche dove licenziamenti di massa a favore di processi di automazione senza vantaggi per la collettività sono destinati a moltiplicarsi, in un contesto già di inflazione, economia di guerra e attacchi ai salari attraverso cui il capitalismo occidentale scarica le proprie contraddizioni verso il basso su lavoratori, giovani, donne, migranti e classi popolari.

Se in questo contesto la ferocia padronale si esprime a valle di un processo complessivo di ristrutturazione e riorganizzazione dall’alto della produzione e del mercato del lavoro, occorre costruire nelle lotte una strategia autonoma e indipendente di classe a tutto campo alla “gestione” della crisi delle classi dominanti, rafforzando quelle ipotesi che tanto sul piano della rappresentanza politica che di quella sindacale si stanno dimostrando attrezzate per affrontare questa sfida e per accumulare le forze in una prospettiva coerente e conflittuale.

A Firenze porteremo la nostra solidarietà e il sostegno alla vertenza dei lavoratori GKN consapevoli dell’asprezza di dover reggere con la lotta non solo una vertenza, ma la sfida politica di costruire gli strumenti necessari alla nostra classe per respingere l’attacco della borghesia transnazionale europea. Proprio per questo prenderemo parte allo spezzone organizzato dall’Unione Sindacale di Base, continuando a lavorare assieme a loro alla saldatura tra settori giovanili e studenteschi, i settori operai e le lotte ambientali, in una prospettiva di alternativa sistemica alla crisi del modello di sviluppo fallito dell’Occidente.

Cambiare Rotta – Organizzazione Giovanile Comunista
OSA – Opposizione Studentesca d’Alternativa