L’EMILIA-ROMAGNA SOMMERSA DALL’ACQUA: INTANTO CONTINUANO GLI SFRATTI!

Verso lo sciopero generale del 26 maggio!

Mentre a livello nazionale si muove una mobilitazione contro il caroaffitti per richiedere il diritto alla casa e allo studio a tutte e tutti, mentre la l’intera regione continua a vedere sempre più province sommerse dall’acqua, la priorità del centrosinistra è quella di sfrattare una famiglia a Minerbio con misere soluzioni tampone. Sfratto eseguito con il dispiego di celerini che con la violenza hanno spostato i militanti che difendevano gli inquilini, impedendo al delegato sindacale di entrare ed assistere la famiglia, violando così la legge. Violenza che è continuata anche al comune, mettendosi in mezzo alle trattive e limitando l’agibilità sindacale. La determinazione ha permesso che la famiglia ottenesse una soluzione cuscinetto fino a lunedì, anche se questa sicuramente non può essere abbastanza.

È dall’inizio della protesta che PD e centro-sinistra si riempiono di belle parole su quanto si occuperanno della questione casa, mentre invece sappiamo benissimo che a Bologna è da anni che si tengono chiuse case popolari eseguendo sfratti coatti e lasciando la gente per strada. Solo una settimana fa al Pilastro un altro sfratto è stato eseguito con 5 camionette e 50 celerini, mandando due ragazzi all’ospedale e lasciando un signore di 60 anni per strada. Dopo tutto ció, ACER ha avuto il coraggio di dire che lo sfratto è stato eseguito perfettamente e nessuno si è fatto male.

È da anni che il centro sinistra ha liberalizzato il mercato degli affitti facendo schizzare i prezzi a dismisura, tutelando gli investimenti privati e proponendo quella che oggi vorrebbero spacciare come soluzione: dal piano casa di Bologna ai commenti degli esponenti nazionali, il mantra è sempre quello di coprire gli investimenti privati con i soldi pubblici, tutelando la rendita contro i diritti.

A livello regionale, degli alloggi ERP indicati, oltre 5000 sono lasciati vuoti. Però la regione, alla nostra comunicazione della piazza che avremmo dovuto tenere oggi, ha avuto il coraggio di scriverci che sta gestendo eccellentemente la questione studentati, che ci sono addirittura 3000 posti letto a livello regionale a fronte di oltre 130.000 studenti universitari: di fronte anche all’evidenza di cifre così irrisorie, si continua con la narrazione che vorrebbe la sinistra al governo meglio della destra. Quello che si può chiaramente vedere è esattamente il contrario: nella città baluardo del centrosinistra, una singola costa oltre 450 euro e uno studente lo scorso anno si è trovato a dormire in stazione. Ci sembra chiaro che non si possa parlare di una gestione eccellente della casa, ma tutt’altro.

Le risposte che sono arrivate, dalla regione come dalla giunta, testimoniano l’abdicazione anche solo a qualsiasi forma di impegno sugli investimenti. A questo si aggiunge il tavolo che il comune di Bologna, con la coppia Clancy e Lepore, avrebbe concesso alle associazioni studentesche che sulla casa si sono mobilitate: peccato che abbiamo chiamato, ad ora, solo le rappresentanze studentesche con cui già parlano e che non rappresentano in nessun modo la comunità studentesca intera (con cifre misere di partecipazione al voto nelle elezioni universitarie), ma che invece vanno molto d’accordo con questa giunta, tanto da non aver fatto nulla in questi anni per la questione casa, né col comune né con l’università. Ci chiediamo se sindaco e vicesindaca chiamino solo i loro amici con cui sanno di poter andare d’accordo, piuttosto che quelle realtà studentesche che non sanno stanno interloquendo con il ministero, ma che sulla casa hanno posto dei temi che inchiodano anche l’ipocrisia del centrosinistra.

Intanto, il governo proprio oggi fa dietrofront per l’emendamento dei 660 milioni previsti dal PNRR per la costruzione di nuovi studentati promettendo di inserirli in un altro emendamento. Che si tratti di incapacità o di poca serietà politica, o che si tratti di mosse premeditate solo per dare il finto contentino durante la mobilitazione, è chiaro che sia al governo, alla regione e tutte le forze politiche in campo non gliene freghi niente della gestione della casa. Ci conferma come nessuno rappresenti i nostri interessi, in tutta la classe politica che va dalla destra alla sinistra, e che tocca a noi continuare a vigilare e mobilitarci.

Il nostro impegno come comunisti ci vede a fianco degli inquilini e delle famiglie: anche nella giornata di oggi, dove proprio con loro stiamo andando davanti alle regioni del Paese, siamo anche in mezzo alla lotta reale dei picchetti e della difesa della casa. Ogni giorno ci battiamo per il diritto alla casa e contro chi lo ha distrutto negli anni e sta continuando a smantellarlo. Ci mobilitiamo per smascherare e attaccare l’ipocrisia della sinistra al governo in questa regione e in questa città, come anche alle violenze che impone a chi non si può permettere una casa e viene sbattuto per strada anche con queste condizioni meteo. Dobbiamo costruire insieme, verso lo sciopero generale del 26 maggio, l’unione fra famiglie, inquilini, lavoratori, disoccupati e studenti per il miglioramento delle condizioni di vita a cui siamo sottoposti, per costruire una vera opposizione, una vera alternativa a questa classe politica che non ci rappresenta.

Dalla giornata di oggi continueremo la mobilitazione, con l’istituzione in tantissime città d’Italia di liste studentesche per la casa che vadano ad individuare tutti quegli studenti che un alloggio non lo hanno, per imporre un cambio reale alle politiche abitative in questo paese.

Dagli studenti alle famiglie: uniti per il diritto all’abitare, verso lo sciopero generale del 26 maggio!