Sapienza sequestrata da Maiker Faire: studenti caricati e cinque arresti

Immagini che giungono dalla Sapienza, poche ore fa.
Denaro, Competizione, Sfruttamento e Ordine Poliziesco: gli unici idoli ammessi nelle aule della post-università-di-massa.
Ci sembra di rivedere le scene cui assistemmo a giugno durante la il teatrino ideologico dello Start Up Day a Bologna, fortemente contestato da noi e da altri.
Ma oggi alla Sapienza di Roma c’è stato un salto di qualità in questo fenomeno degradante, grazie all’avvio dei tre giorni dedicati alla fiera Maiker Faire: uno dei più grandi atenei pubblici d’Italia, candidato a logiche sempre più privatistiche, occupato da multinazionali e businessman, pronti a vendere (letteralmente, dato che l’entrata negli spazi adibiti dell’università è a pagamento!) la loro (ideologica e fallimentare) idea per il successo durante la crisi. Un “sogno” (cit. Briatore) fatto di autoimprenditorialità e merito, mentre la realtà parla di aziende che chiudono (in percentuale anche molto maggiore in caso di start up), cassaintegrazione, disoccupazione, precarietà e miseria

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