Verso lo #StartUpDayInculator: due parole su Opificio Golinelli e Unindustria

Questa mattina qualcuno a Bologna si è svegliato rendendosi conto, per una volta tanto, che i “giovani” a cui pensano di vendere le loro promesse non sempre abboccano, e sanno riconoscere il futuro fatto di sfruttamento e precarietà che si cela appena un po’ sotto la patina di modernismo con cui pensano di ingannarci.
Ci chiediamo: alla Fondazione Golinelli, per il secondo anno consecutivo tra i sostenitori dello Start Up Day, si saranno posti due domande sull’adeguatezza del nome scelto per il loro progetto di educazione all’imprenditorialità siglato negli scorsi mesi con Unibo? Il progetto Icaro è infatti l’invito collettivo a prendere il volo fuori dalla crisi ma con ali di cera, quelle che sospingono verso un orizzonte di individualismo nel tentativo di competere in un mondo degli affari sempre meno regolamentato e più vorace. La divisione internazionale del lavoro che si sta delineando con l’accentramento di capitali e di competenze decisionali sotto il vessillo dell’Unione Europea, la conseguente disoccupazione dilagante nei paesi cosidetti PIGS e la precarietà imposta da leggi come il Jobs Act voluto di Poletti e Renzi (che a ottobre 2015 veniva a Bologna a inaugurare l’Opificio stesso), ci dicono che la risposta reale ai bisogni della stragrande maggioranza degli studenti e dei giovani senza patrimoni alle spalle va cercata altrove. Eppure il 30 aprile una pessima fiera dell’ideologia “Maker” vedrà l’Opificio imepegnato a vendere ulteriori menzogne ai ragazzi e alle ragazze delle scuole tecnico-professionali della città.
Belluzzi-Fioravanti e Aldini sono tra l’altro le stesse scuole che negli scorsi giorni hanno siglato il pessimo accordo per l’Alternanza Scuola-Lavoro con gli imprenditori di Unindustria, la sezione locale della Confindustria nazionale. Un aborto possibile solo grazie alla controriforma dell’Istruzione di Giannini e del solito Renzi, quella “Buona” Scuola contro cui studenti, insegnanti e lavoratori del mondo della formazione hanno mostrato tutto il proprio dissenso negli scorsi mesi, smascherando il maldestro tentativo di tingere di nuovismo un’operazione che rimanda al tardo Ottocento inglese: non poteva essere altrimenti di fronte all’imposizione di centinaia di ore di lavoro a centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze in età scolare.

 

Studiare la situazione reale, riconoscere i nostri i nemici e i loro ideologi, organizzarsi con chi versa nella nostra stessa situazione. Verso il 18 aprile, noi procederemo su questa strada, per discuterne poi collettivamente nell’assemblea studentesca che si terrà alle 17 in piazza Verdi 18 APRILE #StartUpDayInculator // assemblea universitaria con Marta Fana