Dalle università parte la battaglia per il NO sociale – Torino

Nella giornata di oggi alcuni gruppi di studenti hanno dato vita ad azioni dimostrative e di protesta all’interno degli atenei delle proprie città, azioni finalizzate a sollevare l’attenzione sulle reali finalità e obiettivi del referendum sulla riforma costituzionale; infatti, proprio le autorità accademiche in primis sono fautori dell’ostracismo che si sta verificando ai danni di chiunque si schieri contro la riforma in questione e ne spieghi la vera natura politica. 

A Torino abbiamo tappezzato di manifesti Palazzo Nuovo e gridato dentro e fuori l’università i motivi per cui la nostra generazione deve opporsi al referendum. Dietro alla retorica dello “snellimento” dei costi della burocrazia si nasconde il tentativo di esecutivizzazione della politica a favore di un governo che negli ultimi anni non ha fatto altro che attaccare i più deboli e la classe lavoratrice. Jobs Act, Buona Scuola, Sblocca Italia, Decreto Madia: tutti provvedimenti commissionati dell’Unione Europea che vede nell’Italia il bacino periferico dei capitali forti di Germania e Francia. Votare No al Referendum significa porsi contro questo tipo di politiche che certamente non si fermeranno il 4 Dicembre.

Per questi motivi il No Sociale nelle università parteciperà allo sciopero generale del 21 Ottobre e alla manifestazione del 22 Ottobre con uno spezzone studentesco, con la consapevolezza che l’esito refendario costituirà solo uno dei passaggi, e non certo l’epilogo, della loro lotta.

La Working Poor Generation ha appena iniziato a dire NO!

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